Ci saranno migliaia di persone che diranno qualsiasi cosa su Borja Valero al Lebowski.
Ci saranno entusiasmo, complimenti, critiche, frecciatine, “quanto vu gli date”, “ora dovete vincere” eccetera.
E va bene, fa parte del gioco.

Questa faccenda ha senso solo se interpretata nei modi giusti, in primis da noi soci e socie, tifose e tifosi, e ultras.
Borja al Lebowski è come se un giorno dovessimo costruire il nostro stadio e qualche genio di architettura di livello internazionale facesse il progetto, che venisse poi reso materiale dai migliori carpentieri e operai in circolazione.
È come Buffa che ci racconta.
È come se dovessimo scrivere di noi e venisse a darci una mano Irvine Welsh.
È come se dovessimo girare un documentario su di noi e venisse Elio Germano (o Niccolò Falsetti).

È come quando ci siamo gemellati con grandi tifoserie, che ci hanno aiutato a sviluppare il nostro stile di tifo.
È come quando abbiamo fatto la sagra ed è venuto Vannone a dirigere l’orchestra.

Non ci servono marchette acchiappalike, né ci servono merci di scambio per trovare nuovi soci e nuove socie.
Ci servono spiriti affini, con la voglia di mettersi in gioco.
Ci servono fuoriclasse che mettano a disposizione le capacità eccellenti di cui dispongono, in ogni ambito, per aiutarci a far meglio quello che già facciamo.
Ci servono messaggi prorompenti da spedire ai grandi padroni del calcio, e alla massa di appassionati e addetti ai lavori che dal basso, nel fango e nel silenzio, tentano ogni giorno di dare materia ai propri sogni. A chi sente nel profondo le ingiustizie e vuole ribaltare il tavolo.

Borja è un ragazzo straordinario, come lo sono molti e molte di noi che già militano da anni nel nostro movimento. L’unica differenza è che è un fottuto fenomeno col pallone fra i piedi ed è un gigantesco megafono per diffondere le nostre idee rivoluzionarie sul calcio, per il semplice fatto che sono anche le sue, e se così non fosse non saremmo qui a parlarne.
Perché certe cose non si comprano, e a volte gli spiriti affini si incontrano.

Perché alcune cose, sul calcio e non solo, non sono riformabili, vanno proprio spazzate via e ricostruite, con l’esperienza e la minuziosità, con l’esigenza di eccellere in ogni campo. Mossi dalla forza dinamitarda della passione. Quella che ti fa pensare che forse uno come Borja Valero possa davvero decidere di unirsi a noi e fare un pezzo di strada insieme.
Stiamo alzando l’asticella, non si era capito?
I sogni migliori si fanno da svegli. È tempo di muoversi e giocarsi tutto.
Noi ci siamo.

AVANTI LEBOWSKI