DOMENICA 26 DICEMBRE 2021 IL CENTRO STORICO LEBOWSKI AFFRONTERÀ L’INTER.

Questo succederà davvero se verrà ripensata la Coppa Italia come uno strumento per salvare il calcio di base in Italia.
Una settimana fa abbiamo detto che a noi piacerebbe una Coppa nazionale che, come in Inghilterra, dia la possibilità anche alle squadre dilettantistiche di coltivare il sogno di affrontare i mostri sacri del calcio. Le reazioni sono state entusiaste e massicce. In molti hanno colto il punto della questione: trovare soluzioni credibili per salvare il calcio dilettantistico da una pericolosa crisi. Per questo motivo abbiamo pensato a due proposte concrete di tabellone.

In realtà, di formule più o meno fantasiose se ne potrebbero trovare anche molte altre oltre a queste due che vi proporremo. Deve però essere chiaro il punto di partenza della questione. È necessario elaborare una soluzione che possa garantire:
1) un ritorno di fiamma della passione;
2) una redistribuzione economica che sostenga anche le categorie dilettantistiche, fondamentali per lo sviluppo del calcio italiano e per la socialità nei territori.
La cosa più importante da comprendere è che con una riforma simile le risorse al calcio dilettantistico non arriverebbero solo nel caso estremo della squadretta di quartiere che gioca contro lo squadrone di Champions League (anche se è bene ricordare che il Marine AFC abbia dichiarato che con i soldi entrati per la partita con il Tottenham camperà 7-8 anni). Perché quello è il caso limite, il sogno proibito, la cosa che tocca a uno su mille e mantiene il suo fascino proprio perché è un evento raro. Noi pensiamo che con la nostra formula si riempirebbero di nuovo tutti gli impianti, a partire dal primo turno preliminare. Perché “chissà se vinciamo con chi andiamo a giocare” è un pensiero che già basta per uscire di casa e recarsi al campo del proprio quartiere o del proprio paese di provincia. E pensate ad esempio a tutti i derby elettrizzanti che si disputerebbero nei primi turni, proprio nel paese dei campanili, delle rivalità, delle identità cittadine e provinciali. Potrebbe essere un grande rilancio per tutto il sistema. Per le squadre dilettantistiche ci sarebbe più possibilità di attrarre risorse dal territorio e stringere collaborazioni importanti. Secondo noi vale la pena di pensarci seriamente.

Partiamo dalla proposta più radicale: tre turni preliminari, dei quali il primo con tutte le squadre di Eccellenza e 620 di Promozione (circa 2/3 delle 925 totali a livello nazionale), il secondo con l’ingresso delle squadre di D e il terzo con l’ingresso delle squadre di C, il tutto a sorteggio integrale su base regionale e/o di regioni vicine per limitare i costi delle trasferte. Poi un tabellone principale a 256 squadre, ovvero le 40 di A e B più le qualificate dei primi tre turni; il tabellone si compone tutto adesso, a sorteggio integrale. Nei primi due turni le squadre di ranking maggiore giocano fuori casa, infine sorteggio del campo per tutti i restanti turni. Una vera emozione. Il vantaggio di questa formula è che, mischiando fin dal terzo turno squadre professionistiche e squadre dilettantistiche, massimizza le risorse che arrivano al calcio dilettantistico. Il calcio professionistico non sarebbe costretto a destinare una “tassa” alle categorie inferiori, dovrebbe solo generosamente prestarsi a giocare qualche partita.

Passiamo a una proposta più morbida, che tiene maggiormente conto sia delle finestre di calendario che delle “esigenze” delle maggiori squadre. A questa proposta ci pare sinceramente difficile trovare argomenti per dire di no. Abbiamo qui quattro turni preliminari: i primi due vengono giocati da tutte le squadre di Eccellenza e le migliori 272 di Promozione (grosso modo quelle qualificate ai playoff nella stagione precedente), con sorteggio integrale su base regionale e/o di regioni vicine; il terzo e il quarto vedono la partecipazione di tutta la serie D, con sorteggio integrale su una suddivisione geografica nord/centro/sud. Si passa poi al tabellone principale: al primo turno entrano tutta la serie C e le ultime 8 squadre di B, sorteggio integrale ma le squadre di B e C giocano questo turno fuori casa; al secondo turno entrano le restanti di B e le ultime 4 di A (le neopromosse più una) che giocheranno in trasferta, sempre con sorteggio integrale. Al terzo turno finalmente entrano tutte e si compone a sorteggio integrale il tabellone definitivo a 64 squadre. Le 16 squadre di A giocano questo turno fuori casa. Dal turno successivo si segue il tabellone e si sorteggia il campo.

Avevamo accennato a finestre di calendario, per fugare da subito le obiezioni riguardanti la fattibilità: primi due turni preliminari a fine agosto/primi di settembre; terzo e quarto turno preliminare in infrasettimanale a fine settembre e inizio ottobre; primo e secondo turno del tabellone principale tra novembre e la prima metà di dicembre, sempre in infrasettimanale; terzo e quarto turno durante la sosta natalizia. Rimangono poi i turni dagli Ottavi di finale in poi, quindi solo 4 partite (la semifinale sarà secca con sorteggio del campo) da calendarizzare tra fine inverno e primavera.

Le Coppe regionali di Promozione ed Eccellenza potrebbero essere svolte lo stesso, posticipandole leggermente rispetto a ora e forse snellendole, abolendo il gironcino iniziale a 3. Del resto, a fine settembre moltissime delle squadre di queste categorie saranno già eliminate dai preliminari della Coppa nazionale, c’è quindi spazio anche per la disputa delle varie Coppe.

A questo link abbiamo un’ultima sorpresa: IL TABELLONE dei trentaduesimi di finale della “seconda versione”!!! Giuriamo che l’abbiamo davvero sorteggiato, a parte la nostra partecipazione che ovviamente è stata decisa d’autorità. https://cslebowski.it/la-nostra-proposta-per-la-coppa-italia/

Che dite, lo facciamo?