11-11-2018: Cerignola-Andria 1-1
Serie D Girone H

La mia voglia di viaggiare mista a quella di vedere città e stadi nuovi questa volta mi porta in Puglia, più precisamente a Cerignola, dove è in programma il derby pugliese di alta classifica del girone h di serie d tra i locali e l’Andria, le cui città son divise da appena 40 km.

Se si vuole risparmiare si è costretti a viaggiare sia low cost che in orari non proprio comodi, così la mia partenza avverrà in pullman, in piena notte, ma poco importa visto che, una volta arrivato in piena valle dell’Ofanto, potrò dedicarmi a tutto ciò cui sono interessato e cioè sia la parte storico-culturale che quella prettamente ultras, dallo stadio alle tifoserie.

Arrivo nella città pugliese che ancora non è giorno, così ho modo di avvicinarmi al centro e vedere monumenti e strade con tutta tranquillità. Che poi in questa città di circa sessantamila abitanti, già alle 6 la gente è per strada, a piedi, in macchina, in motorino e così sarà fino alla mia partenza avvenuta alle 00:35. Praticamente i cerignolani sono instancabili e vivono la loro città 24 ore su 24, senza fermarsi mai e sinceramente una cosa del genere non l’avevo mai vista, forse nemmeno in città più grandi o metropoli.

Giro in città prima della partita

Il mio personale viaggio nella cittadina pugliese prosegue fino al centro storico con la bella ma recente cattedrale, non lontano da essa, nella zona Piano di San Rocco, riesco a scoprire a cosa servono tutte quelle fosse, denominate “piano delle fosse”, che accompagnano il mio cammino: sono degli scavi interrati per conservare cereali e frumento.

Addentrandomi, riconosco una parte della città che sta cambiando, cercando di rinnovarsi e stare al passo coi tempi, mentre l’altra parte rimane ancorata al passato e alle sue tradizioni, cosa che personalmente non mi dispiace. Sicuramente questo cambiamento è però ben diverso da quello di città impostate verso il turismo sfrenato o di massa e conserva una sua genuinità.

Imboccando un viale si arriva allo stadio “Domenico Monterisi” la cui fisionomia rispecchia perfettamente la città e cioè stadio vecchio che si sta rinnovando con dei lavori che sono già iniziati. Spiccano i botteghini retrò mentre l’entrata del settore ospiti è già rinnovata ed il contrasto tra il vecchio e nuovo è molto marcato. E sempre in tema di vecchi retaggi del passato, fuori dal settore dei locali, il muro di cinta è delimitato da del filo spinato, cosa ormai sempre più difficile da vedere negli stadi italiani. Nei pressi della tribuna locale infine, uno striscione di carta invita tutti i cerignolani allo stadio, come i volantini in centro città e nelle vicinanze della sede degli ultras (che ormai poche tifoserie possono vantare).

Botteghini retrò

Alquanto soddisfatto di questo tour dello stadio, ora la mia curiosità è proiettata all’interno per vedere sia le tribune ma soprattutto le due tifoserie all’opera. La strada del settore ospiti viene chiusa al transito, qualche andriese si aggira nei paraggi, ma non sembrano esserci indizi di “movimenti” per cui, a mezzora dal fischio d’inizio, decido che è tempo di entrare.

La struttura mi ricorda molto lo stadio di Bisceglie, forse leggermente più piccolo. Praticamente il “Monterisi” si compone da un lato di una grande tribuna: coperta nella parte centrale e scoperta alle due estremità; mentre dalla parte opposta c’è l’altra tribuna scoperta dove prendono posto gli ultras locali. Adiacente ad essa una piccola tribuna sempre scoperta, mentre il settore ospiti si trova dietro una delle due porte, costruito con tubi di ferro per contenere 190 spettatori.

Gli andriesi vanno ad occupare quest’ultimo per intero, a lato della tribuna locale un altro centinaio abbondante di ospiti si fanno notare per le molte sciarpe indossate e per una bandiera attaccata alla balaustra. Alla stessa maniera i padroni di casa riempiono letteralmente lo stadio, che comincia ad essere troppo piccolo per partite di questo livello, tanto che diversi tifosi prendono posto sui balconi delle case attigue.

Il colpo d’occhio è davvero spettacolare, sicuramente migliore delle mie più rosee previsione, ma nonostante la posta in palio sia alta (l’Andria è terza ed il Cerignola secondo) tra le due tifoserie c’è un certo rispetto, tant’è che poco prima del fischio d’inizio, elementi delle due schiere vanno a parlare tra loro nei pressi del divisorio.

La coreografia andriese

Ma è solo il preludio di una bella giornata ed appena i giocatori mettono piede in campo, i settori ultras effettuano due bellissime coreografie: dalla parte ospite vengono sventolate molte bandierine bianche e blu, mentre più in alto spiccano i bandieroni dei gruppi ed inoltre viene attaccato in balconata lo striscione, che rimarrà appeso per tutta la durata della partita: “CHE IL VENTO OSCILLI, FIERI I NOSTRI VESSILLI”. Dalla parte opposta i cerignolani accendono un paio di fumogeni gialli ed altrettanti blu e 5-6 torce a creare una coltre di fumo come non vedevo da tempo.

Nel primo tempo i padroni di casa partono molto bene, il colore continua ad essere garantito dai bandieroni e dalle bandiere (molto bella quella che raffigura la Cattedrale di Cerignola): per venticinque minuti si fanno sentire forte, effettuando diversi battimani che coinvolgono molti tifosi, ma alla lunga perdono qualche colpo con delle pause che intaccano la bella prestazione fin qui offerta, nonostante gli sforzi profusi dal lanciacori.

Gli andriesi effettuano un tifo di alto livello, cantando praticamente sempre senza mai fermarsi: bandieroni alti ed una quantità notevole di battimani sono il loro biglietto da visita. Nel secondo tempo continuano nel loro show personale tifando in maniera continua, sventolando i bandieroni ed effettuando un numero straordinario di battimani ad accompagnare i cori.

Mani e bandiere

Al sessantunesimo, dopo aver barcollato nella prima frazione con due salvataggi sulla linea, l’Andria trova il vantaggio che fa esplodere il settore ospiti e buona parte della tribuna laterale che abbracciano idealmente Cristaldi, autore del gol, e compagni nell’esultanza. Gli ospiti alzano così il livello d’intensità corale aiutandosi con dei battimani a tutto settore veramente splendidi e continuando a sventolare i bandieroni fino alla fine, nonostante a quattro minuti dalla fine il Cerignola trovi la rete del pareggio con cui poi si concluderà l’incontro.

I cerignolani invece, in questa seconda frazione, ripartono tifando in maniera decisa e sventolando i loro bandieroni, facendosi inoltre notare per l’accensione di cinque torce che creano un bell’effetto visivo decisamente duraturo. Mentre non tutte le torce sono ancora spente, l’Andria passa momentaneamente in vantaggio ma i gialloblù, dopo un attimo di smarrimento, cercano di non darsi per vinti e, seppur con qualche pausa, continuano a sostenere la squadra.

A quattro minuti dal novantesimo la loro caparbietà viene premiata dal pareggio di Foggia che libera il boato dello stadio intero e tutta la pirotecnica residua degli ultras che trasforma il “Monterisi” in una polveriera.

Finita la partita, applausi dei giocatori per le rispettive tifoserie che a loro volta, con le squadre rientrate negli spogliatoi, ricordano Gabriele Sandri e si scambiano attestati di reciproco rispetto.

Cala così il sipario su una partita che ha visto le due tifoserie degne protagoniste; una partita che, per coreografia, tifo, sbandierate, pirotecnica, non avrebbe sfigurato nemmeno in uno dei palcoscenici calcistici maggiori. Che dire di più… chapeau!

Testo di Marco Gasparri

Foto di Marco Gasparri e Pierpaolo Sacco

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