Malgrado freddo, neve e ghiaccio imperversino sulla dorsale appenninica, sono ben cinquecento i supporter irpini che si presentano al “Monterisi” di Cerignola per questo posticipo serale del lunedì. La squadra di Biancolino tampina le prima posizioni e al netto di frequenti colpi a vuoto, vede tutto sommato ancora da vicino la testa della classifica. Discorso opposto per gli ofantini, che sinora hanno disputato una grande stagione e si presentano al cospetto dei campani con la voglia di mettere in cascina altri tre punti fondamentali per il discorso promozione. Come avvenuto in molti altri campi d’Italia, il minuto di silenzio in memoria di Fabio Cudicini viene inondato di fischi da parte della curva cerignolana. Dissenso che ovviamente non ha nulla a che vedere con la scomparsa dell’ex portiere di Milan e Roma, ma che rappresenta la più logica della reazioni dopo il vomitevole comportamento delle leghe professionistiche in seguito alla scomparsa dei giovani tifosi del Foggia di ritorno da Potenza, allorquando nessuno aveva neanche lontanamente pensato a sessanta secondi di silenzio in memoria di ragazzi scomparsi proprio per seguire il loro sogno, i loro colori e il loro ardore appresso a quel pallone che rotola ogni domenica. E menomale che costoro sono anche quelli che parlano di morte uguale per tutti!
Tornando al match di questa sera, i tifosi avellinesi fanno il loro ingresso soltanto qualche minuto dopo il fischio d’inizio, posizionandosi dietro il consueto striscione che riporta l’anno di fondazione del club e sventolando incessantemente i propri bandieroni, immolandosi in un’ottima prova di tifo alternata tra manate secche, cori tenuti a lungo e pirotecnica che fa capolino di tanto in tanto in varie parti del settore. Buon colpo d’occhio anche nella curva di casa, dove il tifo organizzato cerignolano si fa sentire per tutti i novanta minuti, aiutandosi con il suono ritmato e scandito dal tamburo e facendo colore e movimento con le diverse bandiere issate al cielo. Benché solitamente tra tifoserie campane e pugliesi non corra buon sangue, stasera non ci sono da segnalare cori ostili tra le opposte fazioni, che si ignorano per tutta la partita, anche in virtù di uno storico alquanto eseguo tra le due compagini.
Di fronte ai circa 3.000 spettatori presenti, la partita si accende solo nel finale, con i padroni di casa che si portano in vantaggio al 78′ e i biancoverdi che trovano il pari al 94′, grazie a un guizzo di De Cristofaro. Dopo il triplice fischio ci sono applausi per il Cerignola e fischi di delusione per l’Avellino, che continua a non convincere appieno i propri seguaci. Deflusso tranquillo, anche grazie al solito, impeccabile, servizio d’ordine organizzato al “Monterisi”. Una delle tante dimostrazioni di come si possano tranquillamente far giocare sempre partire con la presenza di entrambe le tifoserie.
Marco Meloni