Calcisticamente parlando, questo campionato di Eccellenza che il Rimini si è ritrovato suo malgrado a disputare, verrà ricordato anche per le trasferte inedite che i tifosi biancorossi hanno dovuto onorare. Quest’oggi, per esempio, il Rimini è di scena nella vicina Milano Marittima, piccola cittadina sulla costa a nord di Rimini, maggiormente conosciuta nei mesi estesi per locali da ballo e stabilimenti balneari di tendenza. Qua si trova anche l’impianto sportivo (chiamarlo stadio sarebbe onestamente troppo) dove gioca la formazione gialloblu del Cervia. Quella stessa squadra che una decina di anni fa si fece conoscere al grande pubblico televisivo sulle reti Mediaset, laddove si inventarono un reality show a tema calcistico in cui proprio il Cervia era il centro narrativo, trasformato in squadra simpatia e crocevia di giocatori più belli che bravi, i quali conquistarono tante giovani tifose (e non solo) grazie al mezzo televisivo, con una buona partecipazione di pubblico alle loro partite. Durante la diretta televisiva era possibile interagire sulla formazione da schierare operando comodamente da casa attraverso il televoto, con buona pace del mister Ciccio Graziani che non sempre condivideva, ma le esigenze televisive e di sponsor la facevano da padrona.
Così come il più classico fuoco di paglia, tutto si è ridimensionato nel giro di un paio di stagioni calcistiche e la dura realtà è tornata ad essere alla pari di quella attuale: formazione formata principalmente da giovani ragazzi del posto, sponsor e cartelloni pubblicitari nemmeno l’ombra, idem per le presenze
allo stadio a dir poco scarse; solo l’inno che accompagna l’ingresso delle squadre in campo è rimasto immutato.
Quest’anno è grazie alla formazione del Rimini che questo girone ha trovato maggior risalto mediatico, tra TV e quotidiani locali che raccontano con attenzione e continuità le gesta della formazione biancorossa e, di rimando, delle squadre che ne completano il campionato.
Questa trasferta, per fortuna, è aperta pur essendo in provincia di Forlì – Cesena: la competenza dell’ordine pubblico spetta infatti alla stessa questura che vietò la trasferta di Savignano sul Rubicone in quanto potenziale territorio e quindi scenario di scontri con tifosi del Cesena. Un allarmismo forse esagerato.
Nel settore ospite il numero dei partecipanti giunti da Rimini non è particolarmente elevato: 60/70 unità circa, mentre altri hanno preferito la tribuna coperta, più comoda e tranquilla.
Quando le squadre sono a centrocampo, nel settore ospite vengono accese svariate torce e fumogeni e il tifo inizia a prendere forma, con i primi cori di sfottò nei confronti di tifosi bianconeri, qualora mai ce ne fossero nei pressi del piccolo impianto sportivo locale.
Rispetto ad altre occasioni, quest’oggi i presenti rimangono abbastanza compatti e praticamente tutti seguono in modo attivo le direttive impartite da chi dirige il tifo. Essendo il settore formato da non più di un paio di piccoli gradini, quando tutti i bandieroni vengono sventolati simultaneamente risulta molto gradevole la macchia biancorossa che si forma.
Il ritmo dei cori e delle manate viene dettato da un paio di tamburi e nell’intervallo, ai giovanissimi ragazzi che già seguono la squadra in trasferta con i loro padri, gli viene insegnato ad usare il tamburo, per un futuro da curvaioli navigati.
Nella ripresa è il Rimini a trovare il goal del vantaggio con bomber Buonaventura, per la gioia dei supporter al seguito che accendono altre torce mentre, successivamente, effettueranno una discreta sciarpata biancorossa sulle note di “Romagna mia”.
Finisce così e con questo risultato il Rimini inanella l’ennesima vittoria, ergendosi sempre più padrone del proprio girone, dominandolo con davvero poche capacità di replica delle avversarie. Al 90esimo tutta la squadra si porta sotto il settore a raccogliere e ricambiare l’applauso dei propri tifosi.
Gilberto Poggi.