Dopo un avvio non proprio lanciatissimo, il Cesena ospita fra le mura amiche questo posticipo serale in diretta TV contro l’Ancona. Una sfida che dovrebbe giocarsi regolarmente in cadetteria e che non sfigurerebbe nemmeno in Serie A considerando il passato delle due compagini e delle due tifoserie. Se ai vari broadcaster non è certo dispiaciuto trasmettere una partita del genere, considerando lo spettacolo a posteriori offerto in campo e la bella cornice di pubblico, la pensano sicuramente in maniera diversa i tifosi, entrambi schieratisi contro la scelta e la pratica del calcio in tv in generale, attraverso striscioni dedicati.
È una serata anche per le WSB. È la vigilia di quel “20 settembre 1981” riportato anche su uno striscione nero a inizio partita, contornato da tante torce, quando le allora “Brigate Bianconere” (che in realtà esistevano già dal 1975) cambiarono il proprio nome in tedesco per l’arrivo in Romagna del bomber austriaco Walter Schachner. Altro calcio e altri tempi, forse non esattamente trasportabili o paragonabili a quelli odierni, specie in termini ultras, però molto di quell’aria di paese di cui cantano spesso in Curva prendendo a prestito “Romagna e Sangiovese”, sopravvive ancora. Un calcio e un tifo soprattutto, rimasti molto genuini e distanti anni da come lo intendono nelle aree metropolitane o sotto i riflettori luccicanti della massima serie.
Quasi un migliaio, 970 per la precisione, i tifosi dorici presenti questa sera. Una presenza che seppur rientri nella logica della non proibitiva distanza fra le due città, della sfida dal fascino antico, dal confronto ultras importante e quant’altro, può senza dubbio definirsi importante considerando il fatto che è pur sempre un martedì, con tutto ciò che questo comporta in termini lavorativi e di logistica. Ancora migliore la valutazione da un punto di vista squisitamente qualitativo, visto che gli anconetani presenti si compattano molto bene in un settore comunque molto grande e potenzialmente dispersivo, dando poi vita a un supporto canoro impressionante, costante e possente. Tanti i cori, le mani sempre alte al cielo ad arricchire scenograficamente il colore offerto dalle bandiere, ma la cosa più importante è che non calano letteralmente mai, restando continui e intensi nel loro tifo tanto all’inizio quando dopo aver subito quattro pesanti reti, nessuna comunque sufficiente a far venir meno la loro forza canora. Personalmente ritengo la loro prova odierna fra le top 10 mai viste al “Manuzzi”, sicuramente meglio comunque di quella della scorsa stagione, dove erano molti di più e avevano fatto ugualmente un tifo positivo ma non di certo all’altezza di quello odierno.
Dopo aver festeggiato l’anniversario delle WSB, salutato anche da uno striscione degli Sconvolts, la Curva Mare invece offre un tifo come sempre di alti livelli: una partita vista al Manuzzi, specie di sera, rimane uno spettacolo ambientale coinvolgente e appagante. Una cornice di quasi diecimila spettatori, di cui oltre 6.300 abbonati produce un sostegno alla squadra continuo dall’inizio alla fine, senza mai un cedimento, corroborato anche dal risultato in campo che arride loro. Sono inoltre autori di tre sciarpate, una a inizio partita e le altre sullo sfondo di due grandi classici romagnoli, come il “Romagna mia” intonato a fine partita con i giocatori accorsi sotto il settore.
Bello anche il gruppetto “Young burdel” nei distinti, un manipolo di giovanissimi tifosi armati di un paio di bandiere e sciarpe che hanno tentato di fare la loro parte: anche se era impossibile sentirli, sono parsi sempre molto attivi, soprattutto con i battimani.
A proposito di distinti, buono anche il numero dei Casual, compatti nella loro solita “mattonella” ma meno attivi di altre occasioni: si fanno notare, come spesso succede, più che altro per i cori ostili verso gli ospiti, cori ostili che in generale non sono mancati fra le due sponde.
Molto belli i festeggiamenti che partono già prima della fine della partita, quando la Curva chiama i propri vicini di settore e dà vita al classico coro a rispondere fra le due parti, preludio ai cori e agli scambi di applausi che si verificano di lì a poco con la squadra, che ringrazia inoltre i tifosi lanciano maglie e pantaloncini. Dopo l’amaro epilogo della scorsa stagione e il non entusiasmante inizio di quella attuale, il 4 a 0 finale restituisce serenità all’ambiente tutto, anche se ora la chiave di volta è tutta nella ricerca di una continuità di risultati che possa restituire alla piazza quanto svanito in quella notte di inizio estate contro il Lecco.
Testo di Giangiuseppe Gassi
Foto di Gilberto Poggi