Domenica pomeriggio di grande calcio allo stadio Manuzzi di Cesena, con oltre millecinquecento sostenitori dorici al seguito dell’Ancona. Al loro fianco sono presenti gli amici di Napoli che, per l’occasione, sfoggiano ben tre vessilli storici appartenenti ad altrettanti gruppi della Curva A. Tre gruppi partenopei che, in passato, hanno scritto pagine importanti della storia ultras italiana. Fra questi si nota anche un vessillo dei sostenitori del Borussia Dortmund.
Per la prima volta dall’inizio della pandemia, i frequentatori del Manuzzi possono rivedere all’opera una tifoseria ospite numerosa e rumorosa, che riesce ad offrire uno spettacolo di tifo come non se ne vedevano dai tempi di quell’ultima partita casalinga del torneo 2019/2020, contro il Vicenza.
Come spesso accade in occasione delle trasferte di massa, il tifo riesce a coinvolgere tutti o quasi i presenti in curva ospiti nel lasso di tempo che va da poco prima dell’inizio del match fino alla metà, circa, del primo tempo. Dopodiché, come altrettanto spesso accade, è lo zoccolo duro degli ultras quello che continua ad incitare incessantemente i propri colori fino al triplice fischio finale. Ed anche i dorici finiscono per rispettare questa regola, con gli ultras dell’Ancona che fanno quadrato dietro i loro vessilli e sostengono a squarciagola l’undici biancorosso per tutta la durata dell’incontro. Va comunque detto che, l’andamento della partita ed il risultato sul campo, non aiutano a tenere vivo l’entusiasmo di quei tifosi non-ultras presenti nel settore ospiti. Molto belle le due mega-sciarpate che coinvolgono praticamente tutti i sostenitori dell’Ancona.
Dalla parte opposta dello stadio, gli ultras della Curva Mare rimangono ancora fuori a causa delle ormai note ragioni, legate all’accesso limitato al solo 50% della capienza complessiva degli impianti. Tuttavia, come già avvenuto in occasione dei precedenti incontri casalinghi, contro Gubbio e Imolese, il sostegno vocale, seppure a sprazzi, non manca.
Sono giovani e giovanissimi i tifosi del Cesena che si posizionano al centro della curva, da dove assistono alla partita stando in piedi e, ogni tanto, provano anche a lanciare dei cori. Alcuni di questi riescono a coinvolgere buona parte dei presenti, con un effetto sonoro di tutto rispetto, che si fa sentire fin sul terreno di gioco e nel resto dello stadio.
Tuttavia, anche oggi, l’unica presenza ultras romagnola tra le mura del Manuzzi finisce per essere quella dei casual, che entrano nel loro settore dei Distinti a partita iniziata. Un ingresso ad effetto. Un mix di divismo e goliardia che però arricchisce lo spettacolo sugli spalti, visto che il volume dei cori dorici all’improvviso si impenna. Un attimo dopo, prende il via un fitto scambio di opinioni a distanza, che riesce a spostare l’attenzione di tutti i presenti dal campo agli spalti.
Il tutto dura solo pochi minuti, fino all’ingresso sugli spalti di un manipolo di celerini che si frappongono fisicamente tra i due settori. Dopodiché le acque tornano a calmarsi ed ognuno riprende a sostenere la propria squadra.
Il secondo tempo scorre via più tranquillo, tra il tifo più continuo e costante della componente ultras dorica, che fa quadrato al centro della Curva Ferrovia, e qualche coro sporadico proveniente dalla curva di casa e dai Distinti.
Nell’attesa che anche i gruppi ultras della Curva Mare tornino al loro posto sugli spalti.
Testo di Giangiuseppe Gassi.
Foto di Giangiuseppe Gassi e Francesco Passarelli.
Galleria Passarelli:
Galleria Gassi: