Due passi indietro, in casa Cesena, dopo la bella e convincente prova nella gara casalinga contro l’Avellino. A pochi giorni dalla pesante batosta rimediata in trasferta a Cittadella, anche questo incontro disputato tra le mura amiche contro l’Ascoli vede scendere in campo una squadra inspiegabilmente senza idee. Una lontana parente di quella che aveva vinto e convinto contro gli irpini e che, a livello di gioco, non fa nulla per provare a battere un Ascoli non proprio irresistibile.

Il risultato è un’amara sconfitta, che getta ancor più nello sconforto una tifoseria che, oggi, appare già sconfortata di suo. La Curva Mare vista in azione questo pomeriggio è, di fatto, l’ombra di sé stessa. A causa di tutta una serie di vicissitudini negative che stanno gradualmente gettando nello sconforto anche la parte più calda e appassionata della tifoseria del Cavalluccio.

Da una parte, la contestazione nei confronti dell’attuale compagine societaria che gestisce l’A.C. Cesena. Ed in particolar modo la presa di posizione nei confronti del presidente Giorgio Lugaresi, a cui si imputa la maggiore responsabilità nell’attuale crisi societaria e tecnica che attanaglia da tempo il club bianconero romagnolo.

Dall’altra, il gioco espresso in molte circostanze dalla squadra allenata da Camplone, che spegne l’entusiasmo anche del più inguaribile degli ottimisti, gettando ombre oscure sul prosieguo del campionato in corso

Infine, l’eterno stato di crisi economica che sembra non avere mai fine e che, ad oggi, non lascia intravedere alcuna via d’uscita, lasciando ben poco alla speranza e alle illusioni, in vista di un eventuale mercato di riparazione a cui si potrebbe ricorrere per degli aggiustamenti in corso d’opera.

Ecco quindi spiegato il perché, il sostegno della Curva Mare di questo pomeriggio, sia stato a conti fatti notevolmente al di sotto rispetto ai livelli abituali, permettendo agli ospiti marchigiani di far sentire la loro voce in più occasioni, tanto ai giocatori in campo quanto al pubblico sugli spalti.

A loro discolpa, va sottolineato il fatto che, alla stessa Curva Mare, è stato impedito di avvicinarsi alla squadra in occasione dell’allenamento di rifinitura, quando invece gli ultras romagnoli avrebbero voluto far sentire tutto il loro sostegno e la loro vicinanza a chi, nel bene o nel male, scende in campo per difendere i colori dell’A.C. Cesena.

L’intenzione dichiarata della curva di casa era quella di trasmettere entusiasmo e positività ai giocatori attraverso una razione extra di sostegno, da mettere in scena in occasione dell’allenamento di rifinitura che si svolge solitamente allo stadio Manuzzi, con il solo scopo di “caricare” la squadra in vista del match contro l’Ascoli. Intenzione a cui, in un primo momento, la società non ha creduto, salvo poi accettare di far svolgere l’allenamento a porte aperte per poi, infine, fare definitivamente dietrofont.

Il timore probabilmente era che ne potesse scaturire una contestazione che, seppur diretta ai vertici societari e non alla squadra, avrebbe rischiato di produrre effetti negativi sui ragazzi allenati da Camplone. Contestazione che, inevitabilmente, è andata in scena durante lo svolgimento della partita. Sia quel che sia, di sicuro c’è che se per qualche motivo dovesse venire meno il sostegno della Curva Mare, per il Cesena calcio sarebbe veramente notte fonda.

Dalla parte opposta del Manuzzi, in Curva Ferrovia, si presenta una pattuglia numerosa e agguerrita di sostenitori ascolani, che si fanno sentire a gran voce per quasi tutti i novanta minuti di gioco ed anche oltre. Sono presenti al loro fianco anche gli amici del gruppo UNICI della Fortitudo Bologna e alcuni ultras del Principato di Monaco.

Il livello del sostegno ascolano visto quest’oggi è davvero notevole. Pari, se non superiore, rispetto a quanto messo in mostra al Manuzzi già due anni fa. Particolarmente bello, a mio avviso, il coro “vintage” con cui accolgono l’ingresso in campo della loro squadra, sulle note di Azzurro di Paolo Conte e con un vecchio testo degli anni ’80 sempre molto bello e coinvolgente.

A cantare sono in tanti e tutti compatti. Si sentono spesso i loro cori, più di quelli dei padroni di casa, complice anche la già citata giornata storta della Curva Mare. Un’ottima prova di tifo che galvanizza i giocatori del Picchio e li sprona a combattere per i tre punti che, alla fine, prendono la via delle Marche.

Giangiuseppe Gassi.