Debutto assoluto per il Benevento sul terreno dello stadio Manuzzi di Cesena e, di conseguenza, esordio dei sostenitori sanniti sui gradoni della Curva Ferrovia. Alla fine, la loro presenza si rivelerà una piacevole sorpresa visto che, da bravi debuttanti, si presentano in terra romagnola in gran spolvero ed indossando il vestito buono della festa.

Gli ospiti saranno ad occhio e croce non meno di 400, sugli spalti. Non male, se si considera che Benevento è una cittadina di soli 60.000 abitanti. Anche se, a voler essere pignoli, quando si guarda ai numeri bisogna tener conto del fattore entusiasmo, considerato il fatto che sono al loro esordio assoluto in serie B, con una squadra che sta regalando grandi soddisfazioni e che fin dall’inizio del torneo si è piazzata ai vertici della classifica, navigando tranquilla in piena zona play-off.

Quindi, alla luce di quanto appena visto, ci sarà di sicuro qualcuno che storcerà il naso e dirà che, in fondo, visto anche il giorno festivo (si gioca il 25 Aprile), era forse legittimo aspettarsi qualcosa in più. Ma, ai critici del mondo ultras, è giusto opporre anche tre considerazioni di cui tenere conto nell’esprimere i propri giudizi.

La prima, è che storicamente la tifoseria sannita, in trasferta, non ha mai proposto numeri stratosferici, contrariamente magari ad altre piazze campane.

La seconda, è che anche nel caso di Benevento, la vicinanza ad una metropoli calcisticamente (ma non solo) accentratrice come Napoli, finisce per risultare penalizzante rispetto ad una realtà più piccola e con meno tradizione calcistica, soprattutto nei periodi come quello attuale, in cui il Napoli è ai vertici del calcio italiano.

Infine la terza, e cioè che l’abbondanza di calcio in tv, da una parte, e l’introduzione della TdT (con le sue perversioni), dall’altra, hanno finito per allontanare tanti ragazzi dal mondo delle curve anche a Benevento, così come in altre città italiane.

Detto dei numeri, a favore o meno della validità della odierna presenza beneventana in terra di Romagna, è invece sulla qualità e quantità del loro sostegno che vorrei soffermarmi, per sottolinearne i pregi evidenti.

Sì, perché i sostenitori sanniti visti oggi in azione al Manuzzi entrano di diritto nella mia personale “Top 5” delle tifoserie viste all’opera su questi gradoni durante il campionato 2016/2017.

Hanno sostenuto la loro squadra in maniera continua ed incessante, con un tifo davvero incisivo e che si è fatto sentire sia dai giocatori in campo, che dai padroni di casa sugli spalti.

E tutto ciò, ve lo posso garantire, a partire dal primo minuto e fino al quarto goal messo a segno dai padroni di casa.

Poi, dopo una manciata di minuti di inevitabile avvilimento, decidono di continuare a divertirsi e, dopo aver dato le spalle al campo, riprendono a cantare e battere le mani, stavolta solo per onorare sé stessi ed il nome della loro città, disinteressandosi completamente di ciò che nel frattempo sta avvenendo sul terreno di gioco.

Una scelta sicuramente originale, che mi è capitato di vedere anche altre volte, anche se poche a dire il vero, che si differenzia del tutto rispetto a quelle tifoserie che dopo una simile batosta hanno preferito assistere al resto della partita in silenzio, oppure contestando la propria squadra/società, oppure addirittura hanno abbandonato anzitempo gli spalti, per fare rientro a casa.

Per il resto, va sottolineato il fatto che i sostenitori del Benevento hanno costantemente colorato di giallorosso il loro settore, grazie ai loro vessilli, tenuti in mano dai ragazzi in prima fila, durante il primo tempo, per poi esporli sulla balaustra del secondo anello, prima della ripresa.

Inoltre, hanno sventolato le loro bandiere e tenuto alti i loro “due aste” durante tutto lo svolgimento della partita, anche dopo il quarto goal dei padroni di casa.

Tra i pochissimi, infine, che ho visto cantare anche durante buona parte dell’intervallo tra il primo ed il secondo tempo, quando si sono concessi, forse, appena cinque minuti di pausa, prima di riprendere a sostenere la propria squadra.

E dei padroni di casa, che dire?

Beh, come è facile immaginare, anche il sostegno della Curva Mare di quest’oggi è decisamente al di sopra della media stagionale.

Da una parte, senza dubbio, il merito va attribuito all’entusiasmo ed alla carica che devono aver trasmesso le quattro reti messe a segno dai ragazzi in maglia bianca e pantaloncini neri.

Dall’altra, c’è forse anche la voglia di fare bene e non sfigurare di fronte ad una tifoseria ospite che, vista per la prima volta tra le mura del Manuzzi, ha fatto capire fin dalle prime battute di essere in grado di farsi sentire e rendersi protagonista del pomeriggio.

Risultato, un bel pomeriggio di tifo in “dolby surround” offerto dalla Curva Mare, con una significativa partecipazione di quasi tutti i presenti ai cori ed ai battimani che, uno via l’altro, partono di continuo dal settore occupato da WSB e Sconvolts.

A fare da contorno, lo sventolio delle bandiere dei gruppi della curva bianconera ed un paio di belle sciarpate sulle note dei tradizionali inni romagnoli.

La voglia di tifare dei padroni di casa, così come il loro entusiasmo per una squadra ed un bel gioco che finalmente paiono ritrovati, è talmente tanta da spingere il gruppo centrale della curva a trattenersi e cantare per i propri colori anche ben oltre il fischio finale ed il consueto saluto da parte dei giocatori e del mister.

Nel primo anello, il gruppo dei Viking dà il benvenuto a Gregorio.

Un po’ in disparte, invece, l’abituale manipolo posizionato nella parte alta dei distinti che, evidentemente, quest’oggi preferiscono lasciarsi baciare dal sole, piuttosto che dedicare attenzioni agli ospiti.

Giangiuseppe Gassi.