Una serata di grande tifo, di quelle che si ricordano a lungo. Sfortunatamente per il Cesena, non accompagnata da un risultato altrettanto memorabile.

Si conclude così, con l’amara beffa della sconfitta, la rimonta dei padroni di casa che al cospetto della capolista Empoli erano addirittura riusciti a rimontare i due goal subiti durante quei primi, disastrosi, otto minuti di gioco.

Salvo poi subire il terzo affondo degli ospiti quando ancora non si erano esauriti i festeggiamenti per il sospirato pareggio appena raggiunto.

Il tutto, si diceva, condito da una cornice di grande tifo da parte di una Curva Mare in grande spolvero, che oggi più che mai si è stretta intorno alla propria squadra.

Va sottolineato come, in uno dei momenti più critici degli ultimi dieci anni, la tifoseria romagnola stia sostenendo la propria squadra, incessantemente, dal primo all’ultimo minuto, dimostrando ancora una volta di essere una delle migliori tifoserie della serie B per numero di presenze allo stadio, qualità e quantità del sostegno prodotto, alla faccia delle poche soddisfazioni che arrivano dal campo e infischiandosene della preoccupante posizione in classifica.

Se il Cesena di mister Castori lotta e soffre in campo, gli ultras bianconeri lottano e sostengono dagli spalti.

Prima dell’ingresso in campo delle due squadre, tutta la curva rende onore ancora una volta alla memoria del Gagio, ultras di Bellaria appartenente al gruppo Mad Men, innalzando diversi cori in suo onore.

I ragazzi dei Mad Men contraccambiano a modo loro, garantendo anche questa volta (si gioca di Martedì sera alle 20:30) una presenza che numericamente e qualitativamente si fa notare durante tutti i novanta minuti di gioco.

In un paio di occasioni sono addirittura loro a farsi trascinatori di tutta la Curva Mare, dando un aiuto concreto ai ragazzi di WSB e Sconvolts, riprendendo e rilanciando un paio di cori che in quel momento andavano spegnendosi e che, dal loro settore, hanno riacquistato vigore e si sono poi propagati a tutto il resto della curva. Striscioni e cori degli ultras di casa anche in ricordo di Mela e di Cassa, altri due amici prematuramente scomparsi.

I giocatori bianconeri lottano su ogni pallone, corrono e pressano come se fosse una finale, ma nel contempo soffrono il maggiore livello tecnico degli avversari toscani, formazione che ad oggi non sfigurerebbe nella massima serie.

Il cuore e la grinta dei bianconeri romagnoli non sono minimamente in discussione ed a fine partita, malgrado la cocente sconfitta, raccolgono i meritati applausi della sua tifoseria e di tutto il resto dello stadio Manuzzi.

Gli ospiti empolesi, presenti in Curva Ferrovia, si presentano in numero discreto, considerando il turno infrasettimanale ed il bacino di utenza su cui può contare la cittadina toscana che, da oltre trent’anni, riesce a fare dell’ottimo calcio malgrado la presenza incombente ed ingombrante della vicina Firenze.

Considerata un tempo come la classica “squadra simpatia”, l’Empoli è oggi a tutti gli effetti una realtà affermata e consolidata tra le cosiddette “provinciali” del calcio italiano.

I supporter azzurri fanno del loro meglio e devo dire che durante tutto l’arco dei novanta minuti li ho visti costantemente in movimento, tra cori, battimani e sventolio dei due bandieroni al seguito.

Certo, era difficile per loro riuscire a farsi sentire in un Manuzzi come quello di questa sera, ma ci hanno provato lo stesso. Onore al merito, quindi, e buon per loro per i tre punti conquistati sul campo dalla propria squadra.

Giangiuseppe Gassi