Dopo un anno e mezzo di pandemia, finalmente gli spalti del Dino Manuzzi tornano ad ospitare un cospicuo numero di tifosi.
L’occasione è offerta dalla sfida contro il Gubbio, valida per la prima giornata del campionato di serie C 2021/2022.
Alla luce delle restrizioni imposte dalle autorità, sia governative che calcistiche, i gruppi della Curva Mare, con un comunicato unitario, decidono di rimandare a data da destinarsi il momento in cui faranno ritorno sugli spalti.
A conti fatti, una decisione comune a molti gruppi ultras del panorama nazionale italiano che, come scrivono gli stessi ultras romagnoli, potrà essere revocata nel momento in cui le condizioni lo renderanno possibile.
Tuttavia, come si legge nello stesso comunicato, nel chiedere di rispettare la decisione di chi, a malincuore, assisterà alle partite del Cesena dall’esterno, si ribadisce che non si punterà il dito, né si condannerà in alcun modo chi, invece, sceglierà di essere presente sugli spalti.
E, da come sono andate le cose stasera, se ne ricavano almeno due considerazioni.
La prima, è che la decisione degli ultras della Curva Mare è stata condivisa da tantissimi altri tifosi del Cesena, anche non ultras, visto che è sufficiente un semplice colpo d’occhio agli spalti per rendersi conto di come, il numero dei presenti di questa sera, sia ben al di sotto della capienza autorizzata dalle autorità, pari alla metà di quella totale dello stadio.
Tradotto in numeri, sugli spalti sono presenti circa duemilacinquecento spettatori, a fronte di una capienza autorizzata per quasi dodicimila posti.
La seconda considerazione che si ricava, assistendo a questa prima di campionato, è che chi ha scelto di essere presente allo stadio, non l’ha fatto limitandosi ad assistere in silenzio alla partita, ma bensì con la voglia matta di sostenere ad alta voce gli undici in maglia bianca e calzoncini neri agli ordini di mister Viali.
E così, pur mancando in sottofondo quella colonna sonora continua ed incessante, a cui la Curva Mare ha abituato i frequentatori dello stadio Manuzzi, da quegli stessi spalti si sono levati per più volte cori di incitamento nei confronti della squadra di casa, presi in prestito dal repertorio del tifo ultras romagnolo.
Sia ben inteso, nulla di nemmeno lontanamente paragonabile all’effetto sonoro provocato da una curva viva, pulsante e compatta che incita a gran voce la propria squadra per novanta minuti ed oltre, ma sempre meglio del silenzio più assoluto che aveva caratterizzato la stagione precedente.
Capitolo ospiti.
Gli ultras eugubini fanno evidentemente parte di quella schiera di gruppi ultras che hanno scelto di entrare allo stadio per provare a sostenere attivamente la loro squadra come meglio possono.
E di fatto, alla luce di ciò che si è visto e sentito stasera, non si è notata alcuna differenza sostanziale rispetto ad una normale presenza ospite pre-Covid.
Gli ultras ospiti, all’incirca una cinquantina, entrano in gruppo a partita già iniziata e si compattano al centro della Curva Ferrovia.
Tenendo in mano i loro vessilli, incitano l’undici rossoblu con cori secchi e battimani per buona parte dei novanta minuti.
Si capisce subito che, anche loro, hanno una voglia matta di tifare e sostenere i propri colori.
Ed infatti riescono a farsi sentire distintamente, soprattutto nei primi minuti dopo il loro ingresso, creando quell’effetto sonoro che, tra le mura del Manuzzi, mancava dal 23 Febbraio 2020.
Poi, col trascorrere del tempo, si affievoliscono un po’, pur continuando ad incitare la loro squadra fino al triplice fischio finale.
Termina così il primo capitolo della stagione calcistica 2021/2022. Con la speranza che, prossimamente, si possa tornare a rivedere all’opera anche la Curva Mare.
Giangiuseppe Gassi