Torno al Manuzzi dopo due giornate di assenza, sapendo che quella contro l’Isernia è una delle poche partite del girone F in cui, da qui alla fine del torneo, vi sarà la presenza di tifoserie ospiti.

So che gli ospiti sono in rotta con la loro società ma che, comunque, saranno presenti per onorare la loro città e la storia della loro tifoseria.

Il gruppo principale fa il suo ingresso intorno al ventesimo minuto del primo tempo, perdendosi così il goal del momentaneo vantaggio della loro squadra.

Si compattano con il resto dei sostenitori ospiti presenti in curva fino a quel momento e, tutti insieme, si raggruppano dietro un unico striscione, realizzato appositamente per l’occasione, con il quale ribadiscono in maniera molto chiara ed inequivocabile la loro posizione nei confronti della società biancoceleste.

In tutto saranno una trentina circa, forse qualcosa in più.

Tifano a sprazzi e, visti da lontano, sembra che lo facciano più per il loro gruppo che per la squadra in campo. Questa mia impressione si rafforza soprattutto dopo il secondo ed il terzo goal dei padroni di casa, quando i ragazzi di Isernia sembrano non subire il colpo, continuando a cantare e saltare con ancora più grinta.

Hanno con loro anche diverse bandierine che sventolano di continuo e, particolare curioso, un lungo sciarpone del gruppo Cherokee che, date le dimensioni spropositate, spicca su tutto il resto.

La curva di casa, dopo la battuta d’arresto patita dai ragazzi di Beppe Angelini in quel di Recanati, riparte di slancio per sostenere i bianconeri di Romagna.

Costantemente tampinati dal coriaceo Matelica, che non perde terreno e si è portato a  soli cinque punti di distacco dal Cesena, c’è solo un risultato utile a cui i padroni di casa devono aspirare. La vittoria, senza se e senza ma.

Malgrado la bella giornata di sole, pienamente primaverile, che invoglierebbe a fare altro piuttosto che assistere ad una partita del campionato di serie D, la risposta del pubblico è decisamente positiva con un buon colpo d’occhio in tutti e tre i settori dello stadio destinati ai tifosi di casa.

La Curva Mare fa in pieno il proprio dovere e sostiene a gran voce i bianconeri dal primo all’ultimo minuto, con una serie ininterrotta di cori a cui sono in tanti a partecipare, tanto al secondo anello quanto nella parte bassa del settore.

Continuo e costante lo sventolio delle bandiere che rappresentano i vari gruppi della tifoseria.

Molto bella e partecipata la sciarpata, che tinge di bianconero la totalità del settore caldo del tifo locale.

La squadra in campo si fa forte di tanto calore e sembra davvero giocare con un uomo in più degli avversari.

A risultato ormai acquisito per i padroni di casa, col Cesena in vantaggio per tre reti ad una sugli ospiti, assisto allo scambio di cori, praticamente un botta e risposta, tra la Curva Mare ed i Distinti, autentica novità introdotta nelle ultime partite casalinghe.

A fine partita, doverosi i festeggiamenti, con tutta la squadra che si reca dapprima sotto la Curva e, poi, sotto ai Distinti, dove salutano e vengono salutati dal solito manipolo casualmente posizionato nella parte bassa del settore.

Giangiuseppe Gassi