Trovo molto attraenti le fasi finali della Poule Scudetto che si giocano in gara unica in campo neutro, quasi sempre del centro Italia. Anche se alla fine si scontenta sempre qualche tifoseria, costretta a viaggiare più delle altre.

Quest’anno le quattro semifinaliste sono due blasonate quali Cesena ed Avellino, fallite lo scorso anno e che hanno avuto un seguito sempre molto numeroso, ma anche altre due compagini con tifoserie di tutto rispetto e con una certa storia alle spalle che si chiamano Lecco e Pergolettese.

Regione designata è questa volta l’Umbria e la prima partita a disputarsi, alle 15:30, è quella tra il Lecco che ha dominato il girone A e il Cesena vincitore del girone F, pur non senza qualche difficoltà. Si gioca allo stadio “Enzo Blasone” di Foligno, per l’occasione vede aperta la sola tribuna coperta, dove prendono posto gli ultras bianconeri, e il settore ospiti destinato agli ultras blucelesti.

Grazie alla vicinanza, nonostante il giorno feriale, la tifoseria più numerosa sarà quella bianconera, presentatasi in quasi duecento unità, seppur con un certo ritardo sul calcio d’inizio. Nella prima frazione effettuano un ottimo tifo canoro con molti battimani ad accompagnare i cori soprattutto, tra questi pure il classico movimento di braccia, prima in alto e poi in basso, destra e sinistra.

A dieci minuti dall’intervallo effettuano pure una superlativa sciarpata, mentre nel secondo tempo riprendono a tifare bene venendo però tramortiti dall’uno-due lecchese che, assieme al caldo che comincia a far sentire i suoi effetti, manda in crisi le ugole dei presenti, facendo registrare qualche pausa di più o meno breve durata. Una bella sciarpata sulle note della classica “Romagna mia” conferma tutto il loro colore, contraddistinto in questa seconda parte di gara anche dal continuo sventolio dei bandieroni.

Venendo alla presenza degli ultras lecchesi, bisogna dire che questa è di tutto rispetto dal punto di vista numerico, considerando la notevole distanza percorsa. La sottolineano anche con uno striscione dai toni polemici verso la Lega per la scelta della sede della manifestazione: “1000 KM D’AMORE VS LA VOSTRA INSENSATA DECISIONE”.

Nella prima parte di gara tifano abbastanza costantemente, effettuando dei buoni battimani con l’alzata di qualche stendardo nelle fasi calde della gara. A parte qualche piccola pausa, il tifo non subisce particolari cambiamenti ed anche l’intensità è discreta, visto che in più di un occasione avrò modo di sentirli anche dalla parte opposta alla loro.

Nel secondo tempo, dall’ottavo al sedicesimo minuto Capogna chiude il match siglando la doppietta che permette al Lecco di passare il turno. Subito dopo il tifo guadagna continuità e un numero impressionante di battimani. A un quarto d’ora dalla fine accendono una torcia che dà il la ad una mini sciarpata, fatta di 4-5 sciarpe ma anche di magliette, bandierine e un paio di stendardi alzati al cielo.

Al triplice fischio finale i giocatori cesenati si congedano da questa stagione andando a lanciare le maglie ai propri sostenitori e ricevendo solo applausi, malgrado la sconfitta. Stessa scena sul fronte lecchese ma con la gioia di essere arrivati fino in fondo alla manifestazione tricolore della serie D. Finale domenica allo stadio “Renato Curi” di Perugia contro la vincente dell’altra semifinale tra Avellino e Pergolettese.

Marco Gasparri