Cesena – Pergolettese, ossia fase a gironi della Poule Scudetto per l’assegnazione del titolo di campione nazionale della serie D, edizione 2018/2019.

In realtà, poco più che un’amichevole.

Si gioca, per via di scelte decisamente discutibili, di mercoledì alle ore 16, in quanto l’importanza vitale di questo mini-torneo impone che tutte le partite dei tre gironi si disputino alla stessa ora (sto facendo dell’ironia, se non si fosse ancora capito) e non avendo il campo del Picerno un impianto di illuminazione, ecco che si opta per la soluzione pomeridiana coatta per tutti.

Una scelta, dicevo, molto infelice. Da una parte, perché così facendo si è persa l’occasione per realizzare un ulteriore incasso ai botteghini. Dall’altra, perché si è impedito a tanti tifosi di dare un ulteriore saluto tra le mura amiche, prima della pausa estiva, ai propri beniamini e, perché no, festeggiare assieme a loro il trionfo nel rispettivo girone ed il conseguente ritorno tra i professionisti.

Festeggiamenti che sarebbero stati una bella occasione di festa e di socialità, soprattutto per quelle squadre che hanno conquistato la promozione giocando in trasferta all’ultima giornata, senza poter quindi celebrare un successo così importante assieme alla maggioranza dei propri tifosi.

Come, per l’appunto, nel caso del Cesena, che ha ottenuto la promozione in serie C solo all’ultima giornata, sul campo del Giulianova, davanti ad un numero di propri sostenitori al seguito che è stato decisamente più contenuto rispetto a quelle che erano state le richieste di biglietti. Ciò a causa della capienza ridotta dell’impianto giuliese, oltre che per motivi di ordine pubblico (lo stesso Giulianova, quel giorno, si giocava la permanenza in serie D).

Facile perciò immaginare che, se questo Cesena – Pergolettese si fosse giocato di sera, i sostenitori del Cesena presenti quest’oggi al Manuzzi sarebbero stati molti di più dei soli milleseicento paganti registrati a fine gara. Tanto che, nei giorni precedenti la partita, non erano mancati i sostenitori bianconeri scontenti dell’orario lavorativo scelto dalla Lega di Serie D.

E tanti erano stati anche coloro che, attraverso i canali social, avevano chiesto alla società bianconera di fare la voce grossa in Lega, esprimendo tutta la propria delusione per non poter abbracciare un’ultima volta Beppe Angelini ed i suoi ragazzi. Soprattutto perché, molti dei protagonisti della stagione appena conclusa, il prossimo anno potrebbero non vestire più la maglia del Cavalluccio.

Sono soltanto milleseicento, quindi, i cuori bianconeri presenti questo pomeriggio. Pochi, sì, ma felici. Felici di poter essere ancora una volta al fianco dei propri beniamini, che dopo aver risollevato il Cesena Calcio dall’inferno della serie D si sono proiettati verso un nuovo traguardo sportivo (lo Scudetto di categoria). Felici di poter festeggiare assieme a loro, a fine partita, nella propria curva, una stagione tanto difficile quanto indimenticabile.

E sarebbero stati ancor più felici, tanto i sostenitori del Cesena quanto quelli delle altre squadre impegnate in questa Poule Scudetto, di godersi qualche altra partita assieme a tutti i loro compagni di fede, nel proprio stadio, in giorni ed orari più consoni ad una partita di calcio.

Dello stesso parere, siamo certi, lo sarebbero state anche le rispettive società a cui, come detto, avrebbe fatto sicuramente comodo qualche incasso in più, se solo tutte le partite di questo mini-torneo si fossero giocate di domenica pomeriggio (ma anche di sabato), oppure in giorni feriali sì ma alla sera (lo stesso Picerno, il cui impianto di gioco è privo di illuminazione, avrebbe potuto utilizzare lo stadio Viviani di Potenza, situato a soli 20 km. di distanza).

E la nota dolente è che, anche in occasione delle prossime tre partite si applicherà una formula “non sense”, facendo giocare le due semifinali in campo neutro (rispettivamente a Foligno e Gubbio), Venerdì 31 Maggio, al pomeriggio ed infine, la finale, Domenica 2 Giugno, in quel di Perugia.

A questo punto, la domanda nasce spontanea: ma non sarebbe stato più opportuno e conveniente, per tutte le società coinvolte ed i rispettivi sostenitori, disputare semifinali e finale giocando gare di andata e ritorno nei rispettivi impianti di gioco?

Ai posteri l’ardua sentenza.

Venendo alla partita odierna, il Cesena ci tiene a salutare la serie D con tutti gli onori e lo dimostra anche quest’oggi contro la Pergolettese che, a sua volta, è fresca vincitrice dello spareggio promozione di Novara ai danni della corazzata Modena.

Il Cesena domina in campo e non lascia scampo agli avversari che, dopo nemmeno mezz’ora di gioco, sono già sotto di due reti. Dopo una fiammata degli ospiti all’inizio della ripresa, è l’esperto Capellini a chiudere definitivamente la partita, con un 3 a 1 che non lascia scampo.

Sugli spalti, inutile sottolinearlo, è giornata di festa. Malgrado i pochi spettatori presenti in Curva Mare, quei pochi fortunati fanno come sempre il proprio dovere, sostenendo incessantemente al loro squadra dal primo al novantesimo.

Sicuramente, rispetto ad una qualunque gara del campionato appena trascorso, quest’oggi si respira un’aria più rilassata e goliardica, priva delle tensioni che hanno caratterizzato la stagione 2018/2019 del rinato Cesena.

E non sono mancati i momenti emozionanti ed anche commoventi. Come quando la Curva Mare ha chiamato a gran voce sotto di sé i giocatori bianconeri, sia durante le fasi di riscaldamento prepartita, sia alla fine del primo tempo.

O come quando, a fine partita, tutti i giocatori del Cesena si sono recati a salutare i propri sostenitori ma non sotto la curva di casa, come di solito avviene, bensì dentro la curva! Fermandosi poi per quasi un’ora sugli spalti, a chiacchierare, salutare e farsi fotografare assieme a chi li ha seguiti e sostenuti durante tutto il campionato appena concluso.

Ma il momento più emozionante e significativo, senza alcun dubbio, lo si è avuto durante lo svolgimento del secondo tempo della partita, quando nella parte bassa della curva di casa i ragazzi di Bellaria hanno srotolato uno striscione di incoraggiamento ed intonato cori per uno dei loro amici, che sta attraversando un momento difficile. “L’amicizia prima di tutto”, scandiscono a gran voce. E così, anche il resto della curva risponde presente, con diversi ragazzi dei gruppi posizionati nella parte alta che scendono di sotto per compattarsi tutti assieme, partecipare ai cori e sventolare i bandieroni con i loro simboli.

Gli ospiti non mancano all’appello ed arrivano a partita già iniziata. Ne conto sedici, che si compattano dietro i loro vessilli e scandiscono alcuni cori, riuscendo anche a farsi sentire in almeno un paio di occasioni. A fine partita, anche loro ricevono il doveroso omaggio da parte dei propri giocatori, che vanno a salutarli sotto la curva ospiti.

Alla fine, malgrado la sconfitta, anche la Pergolettese vola in semifinale, in qualità di migliore seconda classificata durante la fase a gironi. Affronterà l’Avellino in quel di Gubbio. Il Cesena, invece, sarà atteso dal forte Lecco sul campo neutro di Foligno. Dispiace solo che, proprio alla vigilia di questa semifinale, la società Cesena F.C. abbia deciso di annunciare il divorzio dall’allenatore Beppe Angelini.

Giangiuseppe Gassi