Il Rimini sbanca il “Manuzzi” di Cesena e i riminesi fanno un gran bel figurone sugli spalti. Si gioca ovviamente in infrasettimanale quest’ottavo di finale in gara unica della Coppa Italia di Serie C, una manifestazione che interessa pochi, se non pochissimi. Ritrovare di fronte Cesena e Rimini è forse il miglior viatico possibile per svegliare un po’ l’attenzione attorno a questa manifestazione e per quello che comunque è pur sempre un derby, le due tifoserie decidono di onorarlo presentandosi in buon numero nonostante tutte le cause ostative.

Sono 4.486 gli spettatori sugli spalti, settori tutti aperti e Curva Mare che presenta un colpo d’occhio non molto lontano da quello delle partite in campionato. I riminesi sono tanti, 826 secondo i dati della vigilia, molta gente anche in tribuna e c’è pubblico anche nei distinti, dove il gruppo dei casual è piuttosto folto, come si addice ad una grande occasione come questa, risultando senza dubbio l’assembramento più folto in questa parte di stadio. Per assolvere subito alla cronaca che li riguarda, si può dire che risultano molto compatti, tifano molto più del solito con una particolare attenzione rivolta verso gli ospiti, anche se non mancano cori verso la loro squadra, recepiti evidentemente anche dai loro stessi giocatori che, a fine partita, si recano sotto il loro settore per salutarli e ringraziarli del sostegno ricevuto.

I riminesi fanno invece il loro ingresso a partita iniziata, irrompono sulla scena e riescono a compattare quasi tutti i presenti intorno a sé, facendo blocco unico e dando il via al tifo. Un tifo molto compatto, che si sente molto bene. Tanti cori, tanti battimani ma soprattutto tutti partecipati da tanta gente. Avrà giocato anche il fatto che gli spalti non fossero così affollati come nelle normali partite di campionato, cosa che ha contribuito a enfatizzare e far rimbombare meglio i loro cori, ma c’è poco da dire, il merito principale è dovuto alla larga partecipazione dei presenti al tifo. Il piglio deciso con cui i biancorossi si sono buttati nella contesa, ha fatto sì che la loro voce si sentisse distintamente in tutto lo stadio, arrivando spesso chiara e forte fino in Curva Mare, tanto che i dirimpettai fischiano e rispondono a tono più di una volta.

La maggior parte dei cori sono destinati ai rivali bianconeri, la loro attenzione ai cesenati è senza dubbio maggiore rispetto a quella che i cesenati ricambiano. Non sono invece molto colorati i riminesi, poche bandiere, pochi stendardi ma la sostanza e il sostegno si fanno valere parecchio. La nota di colore migliore della Curva Ferrovia, consiste in una bella sciarpata che porta anche fortuna ai riminesi, visto che durante l’esposizione delle sciarpe, la loro squadra trova la via del goal con l’ovvia esplosione di gioia del settore.

Raramente ho sentito una tifoseria ospite al “Manuzzi” così tante volte come ho sentito i riminesi. Cantano, tifano, spingono la squadra che fa il colpo grosso visto che dopo il goal dell’1-0 riesce a raddoppiare e chiudere nella ripresa, portando a casa vittoria, passaggio ai quarti di finale e soprattutto eliminazione dei rivali.

A fine gara i giocatori vanno a festeggiare sotto il settore ospiti ed è una grande gioia, com’è giusto che sia: hanno meritato, strameritato la vittoria visto che la squadra in campo ha tenuto le redini della partita per quasi tutto il tempo e i sostenitori biancorossi sugli spalti hanno espresso un tifo veramente notevole.

La Curva Mare onora a sua volta il derby anche se rispetto agli avversari calca meno la mano sulla rivalità: qualche coro all’inizio della partita, qualcun altro all’ingresso degli ultras riminesi sugli spalti mentre si compattano, dopo di che e come sempre, tifo e sostegno a favore della loro squadra. Il tifo della Mare è qualitativamente su buoni livelli, certo non la massima espressione canora degli ultimi anni ma un tifo decisamente buono, considerando che è sì un derby ma pur sempre di una gara di Coppa Italia. E la loro testa e le loro attenzioni, tutto sommato possono dirsi orientate al campionato in cui guidano la classifica, puntando a tornare in Serie B come si erano già prefissi dall’anno scorso.

Fanno un ottimo tifo nel primo tempo, dove sono davvero molto carichi. Sono compatti e si fanno sentire anche loro tantissimo. Calano un po’ nella ripresa, soprattutto per l’andamento della gara e per la prestazione della loro squadra che nel secondo tempo ha un grosso calo, non riuscendo quasi mai ad entrare in partita o sembrare in grado di contrastare gli avversari e raggiungere il pareggio. Di conseguenza cala anche il tifo degli ultras che si riprende verso l’ottantesimo minuto, quando decidono di buttarla in goliardia. Per riprendersi da una fase di stanca, in cui non hanno mai smesso di cantare ma con gli effettivi e la partecipazione in progressivo scarico, optano per la svolta goliardica che rianima il settore. Si alza così scherzosamente una serie di cori pro Rimini, quasi a voler dimostrare di essere capaci di fare il tifo per la squadra rivale meglio di quanto sappiano fare i suoi stessi tifosi. “La Romagna siete solamente voi” suona la carica a tutta quanta la tifoseria che apprezza e partecipa numerosa, tornando a farsi sentirsi forte e chiaro come avevano fatto nel primo tempo.

La gara si conclude con un bel “Romagna mia” cantato da tutta la Curva con le sciarpe aperte, un bel coro di commiato che è ormai diventato una tradizione. Nonostante la sconfitta chiamano i loro giocatori a raccolta, li applaudono e non dimenticano nemmeno di rivolgere un ultimo coro ai loro rivali, ai quali ricordano di salutare la capolista, chiudendo in bellezza la partita e la loro prestazione in questo turno di Coppa Italia, che però in campo vede sopravanzare gli ospiti, che ai quarti andranno a sfidare il Vicenza.

Testo di Giangiuseppe Gassi
Foto di Gilberto Poggi