La Samb espugna lo stadio Manuzzi di Cesena al termine di una gara ben condotta dall’inizio alla fine in cui ha dominato sul terreno di gioco, sostenuta incessantemente e massicciamente dai propri sostenitori.

Uno spettacolo nello spettacolo. È così che mi sento di definire la prestazione degli ultras sambenedettesi visti quest’oggi sugli spalti. Una prova di tifo da incorniciare, la loro. Tra le migliori in assoluto viste a Cesena negli ultimi anni.

Evidentemente, i sostenitori della Samb ci tenevano a lasciare il segno su questo campo e, di fatto, alla fine ci riescono egregiamente. In effetti, già in occasione dell’ultima gara di Coppa Italia di pochi anni fa mi avevano fatto un’ottima impressione ma, stavolta, direi che si sono decisamente superati.

Anche se la distanza tra le due città rende la trasferta abbastanza agibile, i numeri al seguito sono di tutto rispetto. Un migliaio o poco più, che di questi tempi fanno notizia, soprattutto se si considera che siamo in serie C ed in una fase iniziale del campionato. Gli viene concessa la sola parte bassa della Curva Ferrovia, il che li favorisce, in quanto permette loro di compattarsi e non disperdersi sugli spalti.

La cosa impressionante è che la quasi totalità dei sostenitori sambenedettesi presenti partecipa attivamente al tifo, tanto nei cori quanto nei battimani, inclusi quei tifosi che si posizionano all’estremità del settore ospiti, quelli che di solito prediligono più guardare la partita che non sostenere attivamente la propria squadra.

Per più di novanta minuti, ossia da prima dell’inizio della partita fino a ben oltre la fine, è un trionfo di cori, braccia alzate e battimani, conditi dallo sventolio di quattro grandi bandiere. Davvero una gran bella cornice di pubblico.

Personalmente non so se il livello medio del tifo della Curva Nord sambenedettese sia sempre questo, perché se così fosse saremmo davvero su livelli “argentini”, ma sta di fatto che tutte le volte che li ho visti nell’arco degli ultimi trent’anni, in casa loro come in trasferta, mi hanno sempre regalato spettacoli di tifo di tutto rispetto. Evidentemente, sono stato fortunato.

Tra l’altro, come facevo notare ad un amico, a partire dagli anni ’90 in poi, i sostenitori rossoblu marchigiani sono anche riusciti a superare un limite che li penalizzava negli anni ’70 e ’80, vale a dire la poca costanza in trasferta ed i numeri esigui al seguito, fatte salve, naturalmente, le partite decisive. Il che mi è sempre sembrato strano, considerato il fatto che in quegli anni la Samb era una presenza fissa della serie B e che il numero dei loro spettatori, in occasione delle partite casalinghe, era decisamente di tutto rispetto.

Ricordo che una volta, anni fa, facendo notare questo particolare ad un ragazzo della Curva Nord rossoblu con cui mi ero trovato a parlare, questi mi spiegò che probabilmente ciò era dovuto al fatto che, soprattutto negli anni ’70 e ’80, tanti giovani sambenedettesi erano ancora impiegati nelle attività della pesca in mare (storicamente, la marineria di San Benedetto del Tronto è una delle più importanti di tutto l’Adriatico) e perciò, visto che i pescherecci di solito salpavano nella notte tra la domenica ed il lunedì, era difficile per molti affrontare le trasferte più lontane al seguito della Samb.

Sta di fatto che, a partire dagli anni ’90, le presenze targate Samb in trasferta sono letteralmente decollate, malgrado gli andamenti altalenanti della compagine rossoblu che, tra retrocessioni, fallimenti e ripartenze, non è più riuscita a tornare ai fasti della serie B.

Dall’altra parte del campo, anche quest’oggi, una Curva Mare di tutto rispetto, che parte forte con il proprio tifo, sicuramente galvanizzata dalla presenza ospite che ne stimola gli entusiasmi e la voglia di fare bene.

Purtroppo, però, l’andamento della partita, che vede il Cesena sotto di due goal già alla fine del primo tempo e le redini del gioco saldamente in mano agli ospiti, smorzano gli entusiasmi di quei sostenitori della curva di casa che ruotano attorno ai gruppi ultras.

Ben presto, questi rimangono gli unici a crederci ancora, premiati da un inizio di secondo tempo a dir poco scoppiettante che porta la squadra di mister Modesto a dimezzare le distanze dopo svariati tentativi di arrivare al goal.

A quel punto, per la squadra bianconera è l’occasione migliore per lanciarsi a testa bassa alla ricerca del goal del pareggio. Ed è anche il momento in cui, finalmente, tutta la Curva Mare si rianima e torna a sostenere la propria squadra a gran voce. Ed anche dal lato dei distinti, i sostenitori di casa posizionati nella parte bassa si ricompattano come nel primo tempo e tornano a far sentire la loro voce.

Ci pensa, invece, il sambenedettese Miceli a spegnere gli entusiasmi dei sostenitori romagnoli, a dodici minuti dalla fine, mettendo a segno il terzo goal degli ospiti che, di fatto, chiude la partita.

Cesena però non si arrende ed onora il proprio impegno fino in fondo, continuando a cantare per i propri colori e, addirittura, dando vita ad una sciarpata che accompagna la propria squadra fino al triplice fischio dell’arbitro.

E sono fischi provenienti da vari settori dello stadio anche quelli che salutano l’uscita dei bianconeri dal campo, mentre i sostenitori della curva di casa chiamano la squadra sotto il loro settore per un breve ma intenso faccia a faccia.

Testo di Giangiuseppe Gassi.
Foto di Giangiuseppe Gassi e Gilberto Poggi.