Dopo i successi delle ultime giornate, il Cesena affronta una delle prime della classe del Girone F, quel S.N Notaresco che, all’inizio del torneo, si era addirittura attestato nelle prime posizioni della classifica e che, a tutt’oggi, rimane una delle grandi sorprese della stagione.

Al Cesena F.C. hanno ben chiaro da tempo che il solo blasone non è sufficiente per andare lontano. Soprattutto se, per qualunque altra compagine del torneo, sei la squadra da battere e contro di te si gioca sempre la partita dell’anno. Del resto, è normale che sia così.

Ed anche per questo, ma non solo, che la dirigenza romagnola ha deciso di correre ai ripari, con l’obiettivo di ampliare e rinforzare la rosa della prima squadra, già seriamente minata da alcuni infortuni. In un torneo lungo come quello della serie D, con delle agguerrite concorrenti che finora hanno dimostrato di poter tranquillamente tenere testa a questo Cesena, è bene prendere provvedimenti prima che sia troppo tardi.

Detto dell’aspetto tecnico, è bene soffermarsi anche su quello che, a conti fatti, è il vero valore aggiunto del Cesena, vale a dire il suo pubblico ed i suoi sostenitori.

Il campo ha già ampiamente dimostrato, giunti quasi a metà torneo, che la serie D è una landa impervia ed inospitale, e che attraversarla costerà fatica, lacrime e sangue. Specie se alle spalle non hai le risorse economiche di un Aurelio De Laurentis, o se non hai cominciato a programmare la stagione sei mesi prima.

Tutto ciò, questa sera, sembrano averlo capito in pieno solo i sostenitori della Curva Mare, che anche stavolta rispondono presente con i fatti, affollando il loro pezzo di stadio e producendo un sostegno che per calore e continuità diventa fondamentale nel corso dei novanta minuti di gioco.
Ancor di più nei momenti critici della partita, quando è la squadra ospite a dettare i ritmi del gioco, con gli undici bianconeri di mister Angelini a rincorrere il pareggio.

È proprio in partite come quella di questa sera, con la squadra bianconera impegnata sul campo per ben tre volte nell’arco di soli sette giorni, che bisogna essere presenti e farsi sentire dai giocatori e dagli avversari. Specie se si tratta di una squadra che, seppure il nome ed il blasone non dicano nulla, ha una posizione in classifica tale da meritare rispetto ed incutere timore.

In occasione di partite come questa, tutti hanno il dovere di essere presenti sugli spalti, al loro posto, per fare il proprio dovere di tifosi. Anche se fa freddo e la temperatura è scesa sotto lo zero. Anche se ci sono le coppe europee in tv. Anche se si gioca di mercoledì sera.

Come dicevo, la Curva Mare il suo l’ha fatto.
A cominciare dalla bella torciata con cui accoglie le squadre in campo, illuminando la notte fredda ed umida del Manuzzi. Passando poi per il sostegno vocale, continuo ed incessante, con cui ha accompagnato i novanta minuti di gioco. Il tutto, condito da battimani e bandiere al vento, in rappresentanza dei principali gruppi della curva.

Dopo essere stati in svantaggio per due goal a uno ed aver riacciuffato il pareggio, il tifo bianconero si fa ancora più incessante e coinvolgente, soprattutto nell’ultimo quarto d’ora, quando il Cesena si fa sotto, alla ricerca del goal della vittoria. In quei momenti, addirittura, un manipolo di tifosi della parte bassa della curva, decide di mettersi a torso nudo, per darsi la carica, sfidando il freddo umido della notte.

Poi, alla fine, una fitta sciarpata bianconera, sulle note del “Romagna mia”, che viene effettuata solo dopo il triplice fischio dell’arbitro. Quasi fosse uno sfogo, una sorta di liberazione, dopo tutta la tensione vissuta sugli spalti, culminata nella gioia incontenibile per quel terzo goal siglato all’ottantanovesimo, proprio sotto il settore caldo del tifo cesenate, con tutta la squadra di casa che si butta praticamente tra le braccia dei propri tifosi, assiepati dietro la porta avversaria.

Nota di encomio, questa sera, per il manipolo di giovanotti casualmente posizionati nella parte bassa dei distinti. Presenti in buon numero, tifano con continuità per tutto l’arco della partita. Cori secchi, braccia al cielo e qualche battimani per loro che, stasera, sostengono in modo deciso la loro squadra, soprattutto nei momenti in cui il gioco si sposta dalle loro parti.
Ed infatti, il primo goal bianconero ne è la dimostrazione, con tutta la squadra bianconera che corre a festeggiare sotto il loro settore.

Capitolo ospiti.
Una gradita sorpresa, tenuto conto del fatto che, fino a questa sera, non sapevo nemmeno se il S.N Notaresco avesse un seguito di tifosi oppure no, dal momento che si tratta di una realtà calcistica completamente nuova, nata durante la scorsa estate, quando il presidente del San Nicolò decise di trasferire squadra e società in quel di Notaresco.

I tifosi ospiti si compattano intorno al quindicesimo minuto del primo tempo, quando gli ultimi ritardatari fanno il loro ingresso in Curva Ferrovia.
Ed è proprio questo manipolo, entrato per ultimo nello stadio, che fa raggruppare tutti i tifosi che sono presenti in curva ospiti, assieme ai quali cominciano a tifare in maniera coordinata e con una discreta continuità.
Il che mi fa pensare che forse, questa nuova compagine, sta raccogliendo a tutti gli effetti l’eredità del Notaresco Calcio 1924 e che, forse, un giorno si vedranno campeggiare nuovamente i vessilli della Fossa Lotariana e degli altri gruppi ultras di Notaresco.

Giangiuseppe Gassi