Esordio in casa sotto le luci dei riflettori per il Cesena F.C. edizione 2019/2020, al cospetto di una Vis Pesaro già affrontata in Coppa Italia soltanto tre settimane prima.

Questa volta la squadra bianconera, allenata da mister Modesto, gioca e fa divertire il proprio pubblico per ben settanta minuti, dominando pressoché costantemente il match, fino a quei fatidici due minuti di follia che portano gli ospiti al pareggio, prima, ed al raddoppio del vantaggio dopo soltanto un minuto.

Da quel momento e fino al triplice fischio dell’arbitro il Cesena cercherà disperatamente e disordinatamente di riportare in parità una partita che, per quanto visto in campo, fino a quel momento aveva dominato in lungo ed in largo, mancando solo il goal del raddoppio che avrebbe messo in cassaforte il risultato.

E dire che al quarto d’ora del primo tempo, sullo zero a zero, il Cesena si era addirittura permesso il lusso di sbagliare un calcio di rigore.

Al termine della partita, in sala stampa, il mister bianconero non fa drammi. La squadra, dice, sta lavorando bene ed i risultati arriveranno presto.

L’obiettivo dichiarato ad inizio stagione dalla società romagnola è la salvezza. Dopo due giornate già disputate e zero punti in classifica (con l’aggravante dei quattro goal subiti a Carpi), ci sarebbe da pensare che (forse) certe dichiarazioni non siano solo il frutto di un eccesso di cautela.

La cronaca del tifo.

Gli ospiti si presentano in buon numero anche se, di fatto, non sono poi tanto più numerosi rispetto alla precedente partita di Coppa Italia, disputata nemmeno un mese prima.

Ed anche stavolta si vede che ci tengono a ben figurare al cospetto di un palcoscenico prestigioso come quello del “Manuzzi”.

Bene, bravi, ci sono riusciti alla grande.

Tanti, tantissimi cori e battimani dall’inizio alla fine della partita.

Nemmeno il vantaggio dei padroni di casa è riuscito a spegnere il loro entusiasmo e, fatto salvo per l’inevitabile momento di smarrimento, immediatamente dopo il goal, il sostegno degli ultras pesaresi è stato uno degli aspetti migliori della serata.

Addirittura, dopo il secondo goal della loro squadra, che gli ha regalato l’insperato vantaggio, molti dei loro cori si sentivano forti e chiari fino in tribuna.

Personalmente, per quanto visto in questa occasione, colloco la tifoseria pesarese nella mia personale lista delle migliori dieci tifoserie ospiti, viste all’opera sugli spalti del “Dino Manuzzi” nel corso degli ultimi anni.

Il tifo dei padroni di casa invece, è davvero notevole per i primi settanta minuti del match, almeno fino al momento del micidiale uno-due con il quale gli ospiti ribaltano il risultato.

Una torciata in stile anni ‘80/’90 illumina la notte romagnola e saluta l’ingresso delle squadre sul terreno di gioco. Da lì in avanti è tutto un susseguirsi di cori, battimani e sventolio di bandiere che coinvolge costantemente la quasi totalità della Curva Mare.

Si canta al secondo anello ma anche al primo, dove si nota una partecipazione ai cori ed ai battimani più assidua rispetto agli ultimi tempi.

Il sostegno vocale, decisamente degno di categorie superiori, onora il posticipo televisivo e diventa parte integrante dello spettacolo sportivo che va in scena in diretta tv, in chiaro, in tutta Italia. Almeno così mi dicono i messaggi che ricevo da diversi amici i quali, facendo zapping in tv, si imbattono nel posticipo serale della serie C trasmesso in diretta da Rai Sport.

La fitta sciarpata sulle note di Romagna e Sangiovese, poi, è davvero la ciliegina sulla torta.

Anche il solito manipolo di giovanotti locali, casualmente posizionati nella parte bassa dei distinti, è più attivo del solito e si fa notare con diversi cori e battimani.

Tutto bene, quindi, tutto straordinario. Almeno fino al settantesimo minuto di gioco.

Il secondo goal della Vis, quello del vantaggio, spezza di fatto le gambe e l’entusiasmo della tifoseria bianconera romagnola, così come dei giocatori in maglia bianconera.

Da quel momento e fino al triplice fischio del direttore di gara, malgrado i disperati e disordinati tentativi di arrembaggio alla porta pesarese, il sostegno vocale della Curva Mare subirà un evidente tracollo.

I cori stentano a decollare, malgrado l’imperterrita determinazione a non mollare di un manipolo di instancabili sostenitori, arroccati nella parte centrale del secondo anello, il vero cuore pulsante del tifo bianconero.

Non andrà a buon fine, purtroppo, nemmeno l’accanimento terapeutico del lanciacori che, assieme a questi pochi irriducibili, cercherà di ridare vita e fiato ad una curva ferita, delusa, allibita e, forse, consapevole che una partita così fai fatica a rimetterla in piedi.

Finisce quindi con la vittoria insperata della Vis Pesaro che, a sorpresa, sbanca il campo della Fiorita. Finisce con i giocatori biancorossi a festeggiare in mezzo al campo, prima, e sotto la Curva Ferrovia assieme ai propri sostenitori, dopo.

Poco male.

Il campionato di serie C è lungo e costellato di difficoltà ma il Cesena F.C. può contare, dalla sua, su di una tifoseria numerosa ed appassionata che, come è già avvenuto in passato, tanto nelle difficoltà della serie B, quanto nell’inferno della serie D, può essere davvero quel dodicesimo uomo che fa’ la differenza.

Proprio come quel coro, quello che fa’, “noi non lo dimentichiamo, da dov’è che arriviamo, la serie C, i campi sportivi, siamo stati sempre vivi…” (a tal proposito, sarebbe ora di modificare il testo, cambiando serie C in serie D, NdA).

Però, per riuscirci, bisogna crederci fino in fondo, sempre.

Perché non è finita, finché non è finita.

Giangiuseppe Gassi