Prima giornata di campionato, squadre ancora parzialmente in rodaggio, valori non ancora delineati ma tifoserie che non possono e non vogliono deludere. Il Pescara si presenta ai nastri di questa Serie B con l’obiettivo di giocarsi nuovamente la possibilità di salire in Serie A, la sconfitta della scorsa stagione nei play off contro il Bologna brucia ancora. Pescaresi che si presentano all’Armando Picchi di Livorno con buoni numeri, solite pezze e striscioni appese alla balaustra e solito gruppo che si forma dietro gli stessi.

La curva di casa si presenta allo start del campionato con buoni numeri, anche in questo caso nessun cambiamento si riscontra, solito lungo striscione appeso alla vetrata mentre in curva le solite pezze amaranto donano un po’ di colore. Entrambe le tifoserie cercano di farsi sentire, i pescaresi sono un bel gruppo compatto dove tutti cercano di fornire il proprio apporto, un paio di bandieroni donano un bel colore ed infatti sventolano ininterrottamente per lunghi tratti dell’incontro.

La Curva Nord si affida quasi esclusivamente alla voce, qualche bandiera spunta qua e la ma in definitiva è l’apporto canoro a fare da protagonista in questo pomeriggio.

La partita per i locali si mette subito bene, la squadra passa in vantaggio e poi dilaga già nel primo tempo. Nonostante la sconfitta che si materializza man mano che passano i minuti, i pescaresi continuano a tifare la propria squadra in maniera encomiabile e quando il morale tende ad andare sotto i tacchi, un paio di lanciacori spronano a dovere il gruppo ed il tifo riprende con la medesima intensità.

Tutto facile per la curva di casa che viaggia sul velluto, i cori si alzano senza troppi problemi, il pubblico partecipa al tifo ed in definitiva a Livorno non potevano chiedere esordio migliore.

La ripresa vede gli abruzzesi protagonisti di una discreta sciarpata. I cori non vengono meno, da segnalare quelli verso gli ultras scomparsi, contro la repressione ed a favore degli ultras.

Da parte labronica viene esposto uno striscione nella parte alta della curva: “Nel 2015 non si può morire sul lavoro”. Purtroppo le recenti tragedie sul lavoro che hanno colpito la Toscana, hanno di fatto spostato il problema su una questione che sembrava definitivamente alle spalle ma evidentemente certi ritmi, certi orari e alcune lacune organizzative, fanno sì che la vita umana sia seriamente in pericolo.

Finale di partita che vede gli scroscianti applausi della tifoseria locale ma anche i pescaresi chiamano sotto il settore la squadra per incitarla a dare di più. Probabilmente, viste le numerose assenze per mister Oddo, nella prossima partita cambieranno parecchi dei protagonisti.

Tra le due tifoserie reciproco rispetto, alcune conoscenze personali fanno sì che tutto fili liscio.

Valerio Poli