Sabato pomeriggio, temperatura quasi estiva, vento che soffia da terra verso mare e sole alto che illumina la giornata: cosa chiedere di più? Visto che la domenica non è più il solo giorno del pallone, dobbiamo virare necessariamente sul sabato e vista la stagione autunnale che comincia ad avanzare, c’è da essere contenti nel giocare ad un orario pomeridiano che almeno non ti gela gli arti.

Trapani che si presenta a Livorno incerottato, con diversi giocatori indisponibili e con un filotto di sconfitte che comincia a preoccupare. I siciliani danno dimostrazione di passione e fedeltà alla squadra, visto che si sobbarcano la lunga trasferta con numeri discreti. Impossibile non pensare ai sacrifici che ogni quindici giorni deve affrontare chi, per motivi geografici, deve necessariamente star fuori casa per più giorni per seguire la propria squadra, altrimenti l’unica alternativa è l’aereo.

I trapanesi hanno un buon seguito anche nel nord Italia ed infatti un paio di pezze ed un bandierone confermano la tesi appena enunciata ed alla fine la truppa granata oltrepassa agilmente le cinquanta unità, numero che per il momento attuale, giudico più che sufficiente.

I padroni di casa hanno un bel gruppo a centro curva che detta i ritmi del tifo, come in altre occasioni gli ultras provano a coinvolgere la curva ed in varie occasioni ci riescono ottenendo un risultato decisamente positivo.

Niente di particolarmente coreografico sia da una parte che dall’altra ad inizio gara, gli ospiti riescono a far gruppo piuttosto bene e partono con i cori di sostegno alla squadra: qualche battimano, un paio di bandiere che cercano, malgrado il forte vento, di fare la propria parte, diversi cori a ripetere, i trapanesi dimostrano di saperci fare, anche se inevitabilmente i numeri non sono dalla loro parte. Comunque il tifo, nonostante qualche pausa, è vivo ed anima un settore ospite che sembra proprio non essere abbattuto dopo le ultime battute  a vuoto della squadra.

La curva di casa va a sprazzi, alcuni cori sono molto seguiti, altri coinvolgono quasi esclusivamente gli ultras che stazionano nella parte centrale della curva. Anche in questo caso il sostegno alla squadra è assicurato, sia nella prima frazione, sia nel secondo tempo dell’incontro. Qualche bandiera amaranto fa capolino di tanto in tanto, ma il forte vento rende difficile pure far alzare un bandierone.

Il Livorno si porta in vantaggio già nel primo tempo, la curva spinge la squadra nella ripresa per cercare di chiudere la partita, il tifo non viene mai meno e di tanto in tanto si assiste a cori che ricevono la giusta risposta da parte di tutta la curva.

Nel finale di gara la curva mantiene il medesimo coro per una decina di minuti, l’euforia dilaga quando i labronici raddoppiano, così la curva termina la propria prova in crescendo.

Le due squadre si dirigono sotto i rispettivi tifosi per gli applausi di rito, per gli ospiti una sconfitta che lascia l’alibi dei troppi giocatori indisponibili. Gli ultras sembrano aver apprezzato comunque il carattere della squadra. Per tornare a correre, c’è ancora tempo.

Valerio Poli