Con la partita di domenica scorsa in quel di Pomezia pensavo che la mia stagione fosse terminata. Invece, spulciando bene il calendario, scopro che nei campionati regionali si stanno ancora giocando le battute finali di questo lungo ed estenuante anno calcistico. Siamo difatti alle finalissime dei campionati di Promozione, Prima, Seconda e Terza categoria. Le ultime due si giocano di sabato ma, per via di impegni personali, la scelta quasi ricade sulla finalissima di Promozione Marche tra Chiesanuova e Portuali Ancona. La partita si disputa in campo neutro, al “Pacifico Carotti” di Jesi, per cui in settimana prenoto i miei mezzi di trasporto e l’accredito pur col rischio concreto di non trovare nessuna forma di aggregazione ultras.

Tramite sorteggio il Chiesanuova è considerato società ospitante. Durante il campionato è stato quasi sempre capolista del girone B, facendosi sorpassare alla penultima giornata dalla Maceratese che è quindi stato promosso in Eccellenza. In virtù del distacco in classifica superiore ai dieci punti ha saltato la semifinale del girone, affrontando e poi battendo in finale il Monturano Campiglione. Discorso diverso per la squadra dei Portuali Ancona che, come scopro dalle parole di un loro gentilissimo dirigente, ha una storia abbastanza recente, essendo stata fondata nel 2010 ed è alla prima partecipazione in Promozione, per cui ha già parecchio di cui ritenersi soddisfatta. Ma se è vero che l’appetito vien mangiando e trovandosi in finale, la vittoria sarebbe ovviamente il coronamento di una stagione indimenticabile. Proseguendo la chiacchierata scopro che la loro sede si trova proprio al porto ed in questi anni hanno disputato le gare interne girovagando per i campi di Ancona: quest’anno hanno giocato al quartiere Torrette (dove è nato il famoso gruppo ultras dorico THE WARRIORS) ma in caso di promozione potrebbero emigrare nel campo sportivo della GLS Ancona. Terminato il campionato al secondo posto del girone A, dietro l’Osimana, nella semifinale del girone hanno battuto il K-Sport Montecchio ed in finale la Vigor Castelfidardo, conquistandosi questa speciale finalissima.

La scelta dello stadio di Jesi, di cui ho tantissimi ricordi e tutti molto positivi, mi dà l’ultima spinta verso questa particolare sfida. La partita è alle 17:30 ma arrivando oltre tre ore prima, ho modo di attraversare il bellissimo centro storico prima di arrivare allo stadio, dove scopro di non essere mai stato nei pressi del settore ospiti verso il quale parte il mio giro perlustrativo per scoprire particolarità a cui non avevo fatto mai caso.

Una volta sul rettangolo verde scopro che le tifoserie sono state sistemate nella tribuna centrale: nella parte sinistra ci sono i tifosi del Chiesanuova, nella parte destra, vicino alla Curva Nord, dove abitualmente prendono posto gli ultras jesini, ci sono i tifosi della Portuali Ancona. Calcolando che Chiesanuova è una piccola frazione del comune di Treia, in provincia di Macerata, e la sua popolazione non arriva a settecento abitanti, possiamo dire che una buona parte di essi si trova allo stadio, anche se non ci saranno dei veri gruppi ultras e in balconata si notano striscioni artigianali fatti per l’occasione oltre a delle bandiere biancorosse.

Dalla parte dei Portuali Ancona la situazione sarà anche peggiore, visto che non c’è nemmeno una parvenza di gruppo e la loro balconata appare spoglia di tutto, seppur la presenza di tifosi sia quanto meno positiva. I tifosi dei Portuali seguono la partita sempre seduti, mentre dalla parte biancorossa si vede qualcosa di più, cominciando dall’entrata dei giocatori in campo, salutata con lo sventolio delle bandiere biancorosse e dall’accensione di un fumogeno bianco.

Nei primi dieci minuti i calciatori anconetani attaccano ma poi alla distanza vengono fuori i maceratesi con il loro pubblico, sicuramente più intraprendente di quello dei Portuali: benché entrambe le fazioni seguano la partita seduti, nei momenti di maggior enfasi i tifosi del Chiesanuova si fanno sentire con bandiere e cori, qualche volta accompagnati con il battito delle mani. Nonostante la pacatezza, alcuni ragazzi biancorossi si lasciano scappare pure qualche coro ostile.

La ripresa si gioca ancora sotto un’afa incredibile, anche se l’orologio segna quasi le 19. Il Chiesanuova continua ad attaccare, senza il suo bomber Mongiello uscito per uno stiramento, ma il gioco è più vivace ed i Portuali Ancona sembrano accusare la stanchezza. Anche i tifosi biancorossi notano la difficoltà e sono più continui nei cori come nello sventolio di bandiere. A dieci minuti dalla fine, l’ennesimo coro contro Ancona manda su tutte le furie una decina di tifosi dei Portuali (presente pure qualche ultras con tanto di tatuaggio CURVA NORD ANCONA) che vanno dalla parte opposta piuttosto arrabbiati. Solo la diplomazia di qualcuno e l’intervento di un carabiniere calma definitivamente le acque.

Nel frattempo in campo, quando mancano cinque minuti alla fine, Pasqui, subentrato a Bonifazi, si divora un gol grosso quanto una casa, ma a due minuti dal termine si riscatta segnando il gol che vale una stagione, tra la gioia dei tifosi del Chiesanuova e lo sconforto di quelli dei Portuali che già pensavano ai supplementari. Dopo sette minuti di recupero l’arbitro decreta la fine delle ostilità ed il campo consegna la promozione, per la prima volta nella sua storia, del Chiesanuova nel massimo torneo regionale, dove affronterà squadre del calibro di Maceratese, Osimana, Jesina, Castelfidardo… Ora però è tempo di festeggiare e sono addirittura i giocatori ad alzare stendardi, bandiere e persino accendere una torcia, un fumogeno rosso ed uno bianco. Troppo grande la gioia per quest’ultima vittoria che cancella anche l’amarezza di un campionato perso in dirittura d’arrivo. Si continua a festeggiare, si intonano cori contro i rivali di sempre, Treia, Trodica ed altri paesi confinanti, dove il campanilismo non sarà più come una volta ma lo si respira ancora a pelle. E poco importa se il giorno dopo il comitato Marche multi il Chiesanuova di 550 euro per i cori contro i rivali e per l’accensione dei fumogeni. Parigi val bene una messa diceva qualcuno, la reprimenda – insomma – è un giusto prezzo per la gioia di una promozione. E con staff, giocatori e tifosi biancorossi ancora esultanti, mi avvio in stazione dove il treno delle 20:16 mi porterà a casa archiviando questa volta credo definitivamente la stagione 2021/2022.

Marco Gasparri