Con il Chievo ultimo in classica, ancora fermo a zero vittorie in campionato, con tanti problemi societari sull’onda lunga della penalizzazione per le plusvalenze fittizie, l’unica cosa da festeggiare per i tifosi è il compleanno del gruppo “North Side”, punto fermo e baluardo di fedeltà alla propria squadra. Per l’occasione, qualche minuto prima del calcio d’inizio, il gruppo stesso espone un lungo striscione poi lasciato affisso per tutto il resto dell’incontro e che ricorda l’inizio della loro avventura nel 1994.
Poco più di 5.000 gli spettatori totali presenti, tanti spazi vuoti in tutti i settori fra i quali – manco a dirlo – il settore a più alta densità di tifosi sarà proprio la curva nella quale, fra le altre cose da segnalare, ci sono anche alcuni temerari che sfidano a petto nudo questi tempi inclementi, sotto tutti i punti di vista. Un bandierone assieme a un tamburo sostengono il loro incitamento ai ragazzi in campo, sperando in questa vittoria che tarda ad arrivare.
Da Bologna presenti circa mille tifosi con una cinquantina arrivati in treno, subito presi in consegna da una capillarmente presente forza pubblica, scortati in autobus con ben tre camionette al seguito. Tutti gli altri giungono in pullman e macchine private, incentivati anche dalla vicinanza fra le due città e da una certa importanza della partita, soprattutto in termini psicologici, anche se proprio in virtù di questo era persino lecito, a priori, attendersi qualcosa di più in termini di presenze.
Disposti nell’ultimo anello, questa volta i tifosi bolognesi sono rappresentati, oltre che dalle loro classiche insegne di gruppo, anche da una pezza raffigurante Federico Aldrovandi che, in altri lidi, era stata spesso e volentieri censurata: a quanto pare, la memoria condivisa è qualcosa che fa davvero paura. Tifo canoro leggermente discontinuo per loro ad esclusione della parte iniziale della partita in cui si contraddistinguono anche con una bella sciarpata oltre alle tante bandiere a due aste e ad una torcia accesa, poi lasciata subito cadere.
Sufficienza stiracchiata per entrambe le tifoserie dai padroni di casa, gruppi organizzati a parte, la risposta numerica è tutt’altro che motivante per una squadra che versa in tale difficile situazione; alla stessa maniera, mi aspettavo qualcosa in più dagli ospiti per invertire la rotta incerta dei loro beniamini e in definitiva, anche il tifo canoro espresso non è stato dei più esaltanti. Verranno tempi migliori. Soprattutto per su quegli spalti resiste al di là di momenti buoni o cattivi.
Luigi Bisio