Non ci sono pezze né bandiere: la Nord è vuota in segno di rispetto per la tragica morte di un compagno di tifo troppo presto andato via da questo mondo, un brutto episodio in quel di Novara.

Nel gelo dei primi 20’ si gioca una partita in un clima a dir poco surreale, interrotto solamente da qualche coro dei cesenati giunti sugli spalti del Piola per incitare i propri giocatori. La rabbia degli ultras contro qualche giornalista a caccia di vendite “facili”, che ha definito ultras l’assassino di Andrea (come se fosse la cosa più importante da dire nell’economia della notizia; ma si sa, viviamo nel paese dei luoghi comuni, quindi se chi si è macchiato di un crimine del genere è ultras, allora l’intera Curva è disseminata di criminali o affini), viene fuori quando vengono lanciati cori di dissenso verso la categoria e al grido di “per una mente malata la curva non va infangata” gli azzurri iniziano a incitare la propria squadra alla caccia dell’ennesima vittoria per continuare a sperare.

Per contro anche la squadra di Drago naviga in acque d’alta classifica e a testimonianza degli ottimi risultati ci sono circa 150 ultras, tra tesserati e away card, nel settore loro dedicato. Si compattano bene e fanno subito sentire la loro presenza salutando gli “amici” novaresi.

L’ennesima riprova del grande (?) lavoro delle FdO è il divieto di far entrare una pezza per ricordare Andrea, il ragazzo che ha perso la vita in settimana per mano del suo grande amico; un divieto a dir poco ridicolo. Nel secondo tempo però, dagli spalti della Nord si leva una pezza per ricordare l’anniversario della fondazione del sodalizio azzurro che recita: 107 anni di amore incondizionato, al tuo fianco oltre ogni risultato.

La partita in campo vive un buon momento e questo fa alzare il livello di tifo: bandiere nella curva Nord contro sciarpata bianconera, il classico “Romagna mia” contro i cori secchi dei novaresi, che oggi sono più del solito, ma niente, la palla non entra. Fischio finale e risultato ad occhiali per l’ultima in casa del 2015 del Novara, che va a raccogliere l’applauso dei suoi ultras imitato dal Cesena che va a salutare chi si è sobbarcato questa trasferta pre-natalizia.

Un buon tifo quello degli azzurri. La società ha cercato di abbassare i prezzi per i più giovani, solitamente pochi sugli spalti ma in numero maggiore questa sera. Compatti e quadrati lottano al fianco della squadra, anche se ciò non basta a cambiare gli equilibri iniziali del match.

Gli ospiti non sono in numero elevatissimo, ma riescono a farsi sentire in diverse occasioni: una bandiera che sventola nei 90’ e la sciarpata scaldano la fredda serata novarese.

Alessio Farinelli.