Questa ottava giornata del girone d’andata vede contrapposte la Vultur Rionero, che sta mostrando di essere una spina del fianco di molte squadre, sia in casa che fuori, lottando dal primo all’ultimo minuto, al Nardò che invece sta deludendo le aspettative di inizio stagione, con una serie di sconfitte che ne stanno compromettendo il cammino.

Purtroppo questa partita si giocherà in un ambiente triste per la prematura scomparsa di un giovane ragazzo di Rionero appassionato e legato anche lui alla Vultur, di cui sin da piccolo ne era tifoso, venuto a mancare qualche giorno prima della partita. È a lui che va il primo coro, il primo striscione, per onorare la memoria di un giovane ragazzo che ci ha salutato troppo presto: Ciao Savino! La Vultur scenderà in campo con la fascia del lutto al braccio e prima del fischio d’inizio, tutta la squadra depositerà un mazzo di fiori con un applauso scrosciante e malinconico da parte di tutto lo stadio.

Ritornando alla partita, Neretini presenti in circa 50 unità, tra cui una trentina di tifosi organizzati giunti in pullman, che sosterranno per tutta la gara gli undici in campo, sotto l’incessante pioggia che li accompagnerà per quasi tutta la gara. Da segnalare l’apertura di uno striscione in onore dei gemellati di Martina per il ritorno di alcuni diffidati.

I padroni di casa, dopo aver omaggiato il compianto Savino, inizieranno a tifare con cori a ripetere e numerosi battimani, esporranno uno striscione aperto anche in altre curve italiane, intonando il coro “siamo ultras no criminali”. Sul campo la partita finisce in parità e le due squadre andranno dai rispettivi tifosi a prendersi i meritati applausi per aver lottato al di la del risultato finale.