È finita tutto sommato meglio del previsto la vicenda di Cesare Ambrosini, deferito per le frasi rilasciate a fine partita dopo la sconfitta casalinga del Como contro il Mantova il 6 gennaio.
Il difensore del Como ha patteggiato, tramite il legale della società Fabrizio Diana, ottenendo così due giornate di squalifica rispetto alle quattro che erano state proposte. Il Tribunale federale nazionale ha inflitto anche un’ammenda di 2000 euro alla società per responsabilità oggettiva.
Le dichiarazioni di Ambrosini, che a suo tempo avevano suscitato grandi polemiche tra i tifosi, erano state molto critiche nei confronti dei tifosi presenti allo stadio. In quel periodo della stagione il rendimento del Como era molto negativo in casa. E alla ripresa dopo la pausa natalizia era arrivata un’altra sconfitta contro il Mantova. Clima piuttosto pesante, soprattutto nei confronti dell’allenatore – Colella tra l’altro fu esonerato proprio pochi giorni dopo, in seguito alla sconfitta a Bolzano -, ma c’era malumore anche verso la squadra, insultata da parte di qualche tifoso già durante il riscaldamento pre partita.
Ambrosini si era lamentato apertamente a fine partita, ma ciò che ha fatto scattare il deferimento fu nello specifico il passaggio in cui il giocatore disse «i veri tifosi sono fuori dallo stadio», frasi riferibili ai tifosi colpiti da Daspo e interpretabili quindi come una critica all’operato delle Forze dell’ordine ma anche agli organismi e alle norme che regolano e disciplinano il calcio.