14-11-2018: Como 1907 – Varese 3-1 , Serie D Girone A

Per descrivere il Derby Como-Varese basta una sola parola: Campanilismo

Ebbene sì tra Lariani e Varesini non scorre buon sangue e sicuramente risulta essere una delle rivalità più sentite e famose del panorama calcistico italiano.

In questa domenica invernale di Gennaio va di scena sulle rive del Lario il Derby dellInsubria; sicuramente molti hanno presente le immagini e le vicende del derby d’andata ed infatti fino all’ultimo si è pensato che la trasferta dei tifosi biancorossi sarebbe stata vietata, ma a sorpresa gli organi competenti hanno concesso 300 biglietti nominali per il settore ospiti.

Appena entrato in Como noto camionette e reparti dell’antisommossa posizionati un po’ ovunque; la macchina della sicurezza allentrata in città risulta essere imponente; la mia solidarietà sicuramente va a quegli automobilisti che ignari del Derby, sono rimasti imbottigliati in un traffico infernale nelle ore pre e post match.

Poco prima della partita si respira, nelle vie attorno allo stadio, quell’aria di tensione unica prima di un derby così importante, così prima di entrare nel glorioso Giuseppe Sinigaglia assisto ad un corteo di un centinaio e forse più di comaschi provenienti dal centro di Como e diretti allo Stadio sul viale Lungo Lario Trento.

Successivamente assisto allarrivo dei tifosi del Varese con i bus pubblici, adibiti a tale trasporto, dopo che precedentemente 150 di quest’ultimi erano arrivati alla stazione di Grandate; ciò che è successo al loro arrivo e dopo la partita lo lascio ai giornali ed ai social network, sinceramente se volete maggiori informazioni sui “tafferugli” vi invito a cambiare articolo.

Gli spettatori all’interno dello Stadio, secondo gli organi ufficiali, sono stati 2773, un buon numero calcolando che si parla di un match di Serie D.

Essendo stato criticato nei miei articoli precedenti sulle mie stime numeriche, riporto ciò che ho letto dai quotidiani online, i quali informano che per il settore ospiti sono stati staccati all’incirca 250 biglietti.

Mentre prendo posto in Tribuna osservo l’entrata dei tifosi biancorossi accompagnati dai loro gemellati della Curva Nord di Milano (con tanto di striscione CN69) e non tardano a farsi sentire con cori poco amichevoli nei confronti dei lariani. I lariani per tutta risposta insultano inizialmente i Neroazzurri di Milano e poi i varesini.

All’entrata delle squadre in campo la Curva Varesina espone uno striscione che recita “GLI AMICI NON SI LASCIANO MAI SOLI”e una coreografia effettuata con un copricurva che rimarca lo storico gemellaggio con gli interisti. La curva lariana invece effettua una fumogenata e lo sventolio di diversi bandieroni di pregevole fattura.

Il mio intento all’interno di questo articolo, come in tutti quelli precedenti, è di non lasciar intravedere, erroneamente, una mia preferenza riguardo le due tifoserie contendenti, ma riportare ciò che ho visto ed apprezzato con senso critico, per dovere di cronaca, ed infatti ho passato il primo tempo dal lato della tribuna più vicino ai varesini ed il secondo nel lato opposto, più vicino ai comaschi.

Durante il primo tempo la tifoseria lariana riesce a far valere i suo numeri, galvanizzata anche dal risultato che vede la compagine bianco-blu passare subito in vantaggio; alcuni cori risultano veramente impressionanti e ben eseguiti; da notare la sciarpata ben effettuata sulle note di “Oh comasco dal cuore ubriaco”; nonostante la mia vicinanza al settore ospiti non riesco a percepire tutti i cori proveniente dai tifosi biancorossi, poiché coperti dalle grida di coloro che avevano preso posto in tribuna, ma in più occasioni si fanno sentire, soprattutto nei cori d’offesa verso i comaschi.

Viene esposto dal settore ospiti anche uno striscione di ringraziamento verso il gruppo Pesi Massimi di Como per un’opera di solidarietà finalizzata alla lotta contro il cancro, segno che certe battaglie sono più importanti di ogni rivalità.

Il secondo tempo vede unaltra coreografia eseguita dai varesini con diverse bandierine bianco-rosse ai quali va una sincera lode sia per l’impatto visivo, sia per aver portato ben due coreografie in trasferta.

Per tutta la durata dell’incontro le tifoserie si stuzzicheranno parecchie volte, sia vocalmente, sia con l’utilizzo di striscioni, tra cui quello lariano che accusa i varesini e la città di Varese di sudditanza nei confronti di Milano; sicuramente questo gemellaggio tra Varesini ed Interisti è uno dei protagonisti del match, poiché notevole è anche la rivalità tra comaschi ed interisti. Udibile è anche il coro effettuato dalla Ovest lariana: “morte ai comaschi che tifano Milano” per rimarcare che a Como e provincia si tifa solo Como 1907.

Gli sfottò prevaricano anche l’aspetto calcistico, passando a quello del mondo del basket, dove viene tirato in ballo il Cantù e la sua tifoseria, più volte insultati dal settore biancorosso e per tutta risposta la Ovest Lariana innalza a più riprese un “Alè Alè Cantù”.

Il match termina sul risultato di 3 a 1 e da citare sono sicuramente le tre esultanze lariane, in cui lo stadio esplode in un boato e poi successivamente in un “E chi non salta..” seguito più o meno anche dalla tribuna.

Terminato l’incontro i giocatori del Como vanno a festeggiare sotto la Curva Ovest, mentre i giocatori del Varese si riversano a salutare i propri tifosi, giunti in terra comasca.

Tirando le somme, sono onorato e felice di aver assistito a questo incontro, a questa rivalità così profonda, così accesa da affascinare anche qualche turista straniero che, approfittando del proprio soggiorno sul bellissimo Lago di Como, ha deciso di respirare quel folclore tipico del nostro campanilismo italico, patrimonio culturale da tutelare e proteggere soprattutto dai benpensanti e buonisti di turno.

Nicolò Manfrinati