roma-lazio11gennaio2015_0128Eccoci ancora qui, a scrivere l’ennesimo comunicato riguardante la triste storia che sta vivendo la nostra curva.

Le nuove ed assurde disposizioni anti violenza, volute dal prefetto Gabrielli, a due sole cose sono servite: allontanare ancora di più la gente dallo stadio ed unire (un’impresa) i tifosi della Lazio e della Roma. Almeno dal punto di vista del pensiero.

Scene surreali quelle viste martedi in Champions sia fuori lo stadio, che dentro la zona antistante la curva e gli altri settori. Per non parlare,csopratutto, di quello che è avvenuto dentro la Curva Nord.

Una curva nella quale non succede praticamente nulla da circa 20 anni, proprio grazie alla nostra presa di coscienza e senso di responsabilità nel cercare di preservarla da ogni problema serio e da ogni tipo di pericolo. Gli incidenti, come sanno tutti coloro che frequentano lo stadio se e quando accadono, si verificano sempre fuori e lontano dall’impianto sportivo. 

Le nuove norme e disposizioni non fanno altro che distruggere solo la parte popolare e storica del tifo duro e puro, che così non ha più modo di esistere e di vivere la propria spontaneità.

Là, dove era il cuore del tifo, ora è stato “costruito” il cuore di una militarizzazione, costosa e inutile che non puó far altro che alimentare un clima di tensione e il rischio d’incidenti. 

Non dimentichiamo e non dimenticatevi mai le scene inverosimili di martedì pomeriggio prima della gara, le perquisizioni esasperate che hanno creato ore e ore di disagio e perplessità nei migliaia di tifosi che hanno atteso in fila, sotto l’afa estiva, prima di entrare e di essere sottomessi a perquisizioni fuori dal comune.

Famiglie intere, bambini, giovani, donne e persone anziane hanno sofferto una situazione troppo pesante per essere vera. Di fronte a tutto ciò non possiamo far altro che ribellarci. Se questo è un disegno per eliminare il cuore del tifo lo dicano chiaramente, ma sappiano che è il modo più sbagliato. 

 Ai soliti benpensanti chiediamo di aprire gli occhi di fronte a questo stato di cose che sa più di propaganda politica che di reale utilità.

 Le famiglie allo stadio ? Ma siate seri …. Qui c’è la volontà di allontanare la gente e svuotarli gli stadi.

Per questo motivo abbiamo confermato la nostra decisione di non entrare in curva sabato e invitiamo tutta la Nord a fare lo stesso. 

Nel lager venutosi a creare non ci vogliamo stare, ma stazionereno e tiferemo pacificamente dall’esterno per dare un segnale e per far capire che siamo pronti a restare tifosi anche fuori la nostra curva stuprata . ..perchè la nostra storia è già leggenda.

Curva Nord”