Il 29 dicembre 2013 era in calendario la partita tra Agrotikos Asteras e l’Aek valida per la Coppa della serie C greca. I padroni di casa (che giocano in un piccolo stadio nella periferia di Salonicco) hanno deciso di spostare la partita in uno stadio di più grande capienza sperando che la massiccia presenza dei tifosi ospiti avrebbe riempito le loro casse. Però tutti hanno fatto i conti senza l’oste, cioè la questura di Salonicco che ha vietato la trasferta dei tifosi dell’Aek per motivi “di ordine pubblico”. Nonostante il divieto i tifosi dell’Aek erano presenti nello stadio per appoggiare la loro squadra. Questo “sgarro” ha provocato la reazione della Giustizia che ha rimandato a giudizio il “responsabile” degli Original 21 (il più grande gruppo ultras dell’Aek, n.d.t.) per aver organizzato la trasferta che ha sfidato il divieto emesso dal Ministero dello Sport. Segue il comunicato degli Original 21 riguardo il processo al suo membro, fissato per il 6 febbraio 2017.

Liberi cittadini o Ultras?

La domenica, nel bel paese che si chiama Grecia, le scelte per divertirsi sono molte: cinema, teatro, gite in montagna o al mare con gli amici, concerti… tutto è permesso. Tutto? Forse no. Il nostro divertimento, il nostro modo di vita è vietato. La scelta del tifoso-ultras di seguire la squadra del suo cuore in trasferta ormai è stata penalizzata. Il diritto costituzionale alla libera circolazione vale per tutti tranne che per i tifosi-ultras. La pratica del divieto delle trasferte inaugurata anni fa riguardava inizialmente solo i derby e le partite “ad alto rischio”. Adesso è stata estesa e viene applicata a tutte le trasferte, persino quelle che si svolgono in piccole città di provincia dove non esiste nessun precedente di scontri né “inimicizie” tra i tifosi della squadra di casa e quelli ospiti. Stiamo vivendo in un periodo in cui è vietato in modo autoritario persino l’ingresso nelle città in cui si svolge la partita di tutti quelli che l’ultimo idiota del questore considera come “pericolosi” tifosi-ultras.

I ministri e sottosegretari del paese hanno creato il quadro legislativo che viola il diritto costituzionale alla libera circolazione, secondo il quale i cittadini vengono suddivisi in cittadini di serie A e di serie B. Lo status del tifoso-ultras ci classifica automaticamente come cittadini di serie B. Noi tifosi siamo un facile bersaglio e veniamo usati come cavie per l’applicazione di leggi liberticide e di misure che violano le libertà individuali usando come pretesto la “difesa dell’ordine pubblico e della sicurezza” nell’intera società. Naturalmente, “l’ordine pubblico e la sicurezza” costituiscono il pretesto per l’applicazione di leggi del tutto antidemocratiche e totalitarie

Per questa situazione, l’organizzatore del campionato ( la Super League) è corresponsabile. Gli spalti vuoti, il clima “gelido” negli stadi e il venir meno del colore e della bellezza che conferiva la presenza dei tifosi di ambedue le squadre, lascia i club indifferenti. Cosa ci si può aspettere da quelli che non hanno mai alzato la voce sulle organizzazioni mafiose nel calcio, le partite truccate che girano intorno al calcio scommesse, la tessera del tifoso, il caro biglietti, gli stadi inadeguati? Non hanno mai rivolto lo sguardo al resto dell’Europa dove la presenza dei tifosi ospiti è scontata 8(insomma NdSP). L’unica cosa a cui sono interessati è il denaro. Denaro che scorre nelle loro casse grazie ai diritti televisivi. In questo modo la pay-TV diventa il regolatore del calendario delle partite, scegliendo giorni e orari idonei non per andare allo stadio ma per seguire le partite alla TV, fregandosene dei tifosi.

Purtroppo la società (l’Aek F.C., n.d.t.) non ha preso posizione nella misura inaccettabile del divieto delle trasferte, organizzate o individuali. Non riesce a capire che i suoi tifosi costituiscono la sua forza e non sente la sete e il desiderio degli amici dell’Aek che vivono ad Agrinio, a Ioannina, a Livadia e nelle altre città di provincia. di seguire da vicino la squadra del cuore. I nostri inviti nei suoi riguardi per intraprendere iniziative per l’abolizione di questa misura sfortunatamente sono caduti nel vuoto.

Original 21 vive e respira per stare accanto all’Aek. Non ci piegheremo davanti a processi come quello di ieri né ai futuri rinvii a giudizio per casi simili a questo. Non ci piegheremo davanti alle celle delle carceri, i fermi e i divieti d’ingresso nelle città dove si svolgono le partite. Fedeli ai nostri principi continueremo a stare al fianco dell’Aek ovunque essa giochi. Fedeli ai nostri principi non faremo un passo indietro, ci batteremo in tutti i modi possibili fino all’abolizione definitiva dei divieti.

BIGLIETTI PER TUTTI E OVUNQUE!

Original 21 AEK

Traduzione A.