Immagine-021-bassa-800x533In merito al divieto di vendita dei biglietti per il settore ospiti, emesso dal Prefetto di Terni in vista della partita Ternana – Bari, esprimiamo il nostro disappunto per una scelta non contemplata da nessun regolamento, figlia di una deriva autoritaria che ha preso piede in Italia data l’incapacità di gestione dell’ordine pubblico in occasione di manifestazioni sportive. Una decisione – sulla carta – presa poiché la gara in questione è stata segnalata come “ad alto rischio”, ma che in realtà maschera il reale motivo: la riduzione a 250 posti del settore ospiti dello stadio “Liberati” di Terni, causa lavori in corso in quella zona dell’impianto. Nonostante il divieto fosse imposto solo ai possessori della Tdt residenti in Puglia, la Ternana Calcio ha pensato bene di chiudere – senza che l’osservatorio glielo chiedesse – il succitato settore, situato in Curva Ovest, al primo anello. Tra l’altro, ci risulta che il settore abitualmente riservato agli ospiti, la Curva San Martino, sia agibile benché manchino soltanto alcuni passaggi burocratici per poterlo riaprire. Non ci stupiamo tanto per la disorganizzazione della società umbra, quanto per la Lega di B che ha consentito che fossero effettuati i lavori senza che la Ternana potesse garantire un numero sufficiente di posti per i tifosi ospiti per un campionato di Serie B. Sappiamo benissimo che questi sono tempi difficili per il calcio italiano e che spesso la lega calcio scende a compromessi al ribasso con le Società pur di mandare avanti la giostra, ma la parabola discendente sembra non avere fine. Quanto al divieto per i residenti in Puglia, la tessera del tifoso era stata sbandierata come mezzo risolutore per la gestione dell’ordine pubblico; avrebbe dovuto garantire la presenza a prescindere per i tifosi ospiti ma in realtà si è dimostrata solo “utile” nel breve periodo, grazie soltanto ad una netta diminuzione di incidenti legata al calo delle presenze di tifosi in trasferta. Ed è stato proprio con il progressivo aumento di tifoserie tesserate che si è dimostrata sul campo l’inutilità di questo pezzo di plastica e di buona parte degli articoli contemplati dalla Legge 41/07: applicazioni a macchia di leopardo, difficoltà di gestione dell’ordine pubblico, controsensi, nuovi divieti, inasprimenti. Il tutto, in nome di un unico comune denominatore: l’incompetenza. A tal riguardo, fa sorridere come giorni fa, proprio il Senato, abbia bocciato un emendamento che proponeva l’introduzione di DASPO permanente dalla Pubblica Amministrazione per tutti quei politici e quei dirigenti pubblici condannati per peculato, corruzione e concussione. Manco a dirlo, è stato respinto, dimostrando così irresponsabilità e coscienza sporca al cospetto dell’Italia intera. Pertanto, invitiamo i baresi residenti fuori regione che vorranno recarsi in Umbria per assistere alla gara – a prescindere da dove saranno sistemati – a farlo nel rispetto di coloro che non potranno presenziare a causa di questa assurda decisione. Al di là delle battaglie che dobbiamo affrontare per la salvaguardia della nostra dignità di uomini e del nostro futuro, continueremo a sostenere i nostri colori, fregandocene della pubblica opinione, informandoci e cercando sempre di aggirare gli ostacoli che si porranno tra noi e il Bari.