E’ notte fonda, il termometro è sotto lo zero, la mia auto corre sulla strada deserta, mi appresto a far ritorno a casa.

Si chiude così la mia ennesima “trasferta”, si chiude così il mio week-end; sono infreddolito, stanco, ma questo non importa: ho seguito la mia passione, ho inseguito un sogno, il mio sogno, e sono contento.

Quello visto quest’oggi, è uno spettacolo che porterò sempre con me; non sono i miei colori e non lo saranno mai, ma è inutile dirlo, gli ascolani sono sempre un bel vedere, a maggior ragione se si pensa che di lunedì sera sono stati capaci di raggiungere, in trasferta, le mille unità. Non poco, considerando che per la portata di questa città la categoria è quella che è, e che la trasferta odierna era proprio contro l’ultima della classe, un San Marino lontano ben 25 punti.

L’arrivo dei supporters bianconeri è segnato dall’esplosione di un grosso petardo nel parcheggio a loro destinato, proprio sotto gli occhi impotenti della poca gendarmeria (si chiamano così i poliziotti del posto) presente. Mostrato il biglietto e sbrigate le pratiche di perquisizione, pian piano affluiscono all’interno dell’impianto andando a riempire in ogni suo posto la tribuna ospiti.

Dalla parte opposta, nella tribuna di casa, saranno circa un centinaio i tifosi presenti, compresi una decina di Ultras locali appartenenti al “Nucleo 2000”.

Ad inizio gara, esporranno uno striscione polemico nei confronti della società dedicato a mister Petrone, attualmente tecnico dell’Ascoli ed ex San Marino, attaccato poi sulla vetrata e lasciato lì tutta la gara. Considerato l’esiguo numero, si faranno sentire con cori sporadici soprattutto nella prima frazione di gioco, esaltati dal doppio vantaggio della propria squadra. Ad inizio ripresa esporranno un secondo striscione, indirizzato a “Coto”, un ragazzo della Curva, poi osserveranno impotenti lo show bianconero.

Torniamo agli ospiti: accendono diverse torce ad inizio gara, colorando l’intero settore con una fitta sciarpata d’altri tempi. Sempre negli istanti che precedono l’inizio del match, sotto l’intensa cappa di fumo dovuta alla totale assenza di vento, espongono nella parte centrale il primo dei tanti striscioni mostrati quest’oggi: “31.01.12 non si fermerà la marcia”.

Il loro tifo sarà impressionante già dalle battute iniziali: cori secchi e assordanti accompagnati da imponenti treni di mani e colorati dal continuo sventolio di grossi bandieroni, tra i quali spicca uno davvero speciale, dedicato all’indimenticabile Presidentissimo “Costantino Rozzi”.

Calano a metà della prima frazione, a causa dell’inaspettato doppio vantaggio dei padroni di casa, prima fischiando poi “spronando” i propri beniamini con un ripetuto: “fuori le palle”!. Si va al riposo con i biancazzurri in vantaggio di due reti.

La ripresa è tutta un’altra storia: gli undici bianconeri escono rinvigoriti dagli spogliatoi tant’è che basteranno soli dieci minuti (dal 50’ al 60’) per ribaltare una gara messa davvero male. Sugli spalti sarà ancora spettacolo, saranno accese numerose torce ed il boato al terzo gol farà fischiar le orecchie a tutti i presenti.

Sempre nella ripresa saranno esposti diversi striscioni tra i quali: “agli amici tutto il cuor”, “Giulio, non mollare!” ed il bellissimo “benvenuto piccolo Marzio, cresci bene come papà!”, poi nel finale ancora un altro striscione, questa volta polemico, indirizzato ad un noto giornale locale: “Corriere Adriatico, quotidiano della menzogna!”.

A fine partita tutti su per il “chi non salta è anconetano”, poi il meritato abbraccio con la squadra, capace di ribaltare il risultato e conquistare tre punti pesantissimi, visto l’andamento della gara. La vetta del “Titano” è stata conquistata, ora sotto a chi tocca!

Testo Antonio Vortex

Foto Antonio Vortex e Gilberto Poggi

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