Per quanto ai giornalisti piaccia farneticare nel merito, se lo stadio è una zona franca lo è per il legislatore che può permettersi il lusso di varare leggi speciali che fuori da quei contesti farebbero gridare allo scandalo anche i meno garantisti. Zona franca che si trasforma in vero e proprio Far west per i questori che spesso si reinventano sceriffi dispensando daspo più fantasiosi e grotteschi.

Tra le tante, fomentate dal guazzabuglio partorito da Minniti e perpetuato da Salvini, è diventata prassi comune quella di diffidare per le partite di calcio un qualsivoglia manifestante con trascorsi o frequentazioni calcistiche. Solo per citare l’ultimo episodio in ordine di tempo, si può portare a testimonianza il caso di Rimini dove ad un ragazzo vicino alla Est è stato appunto vietato lo stadio senza aver commesso alcuna infrazione durante partite di calcio, ma bensì per la sua partecipazione ad una manifestazione politica: reato di travisamento per aver indossato un paio di occhiali da sole.

Note di colore a parte, di quanto siano assurde certe pratiche se n’è accorto anche il TAR: è di questi giorni la sentenza del tribunale regionale del Lazio che stabilisce che non si può comminare un daspo per le partite di calcio in caso di infrazioni (o presunte tali) rilevate durante una manifestazione politica. I daspo di tal fatta vanno revocati. Ne dà notizia l’avvocato Lorenzo Contucci:

Il TAR Lazio, con la sentenza n. 04086/2019 ha stabilito che non si può fare un daspo per lo stadio se la persona ha tenuto il comportamento vietato in una manifestazione politica. Nel caso in questione il soggetto aveva manifestato sotto il Parlamento indossando un casco e così travisandosi il volto. 
Il TAR ha tardato di molto la decisione, rendendola a provvedimento ormai scaduto, ma ha dovuto comunque pronunciarsi, non potendo dichiarare la carenza di interesse a decidere, in quanto si è fatto presente che anche a provvedimento scaduto si ha interesse alla sua revoca, visto che in caso di recidiva il nuovo daspo va da 5 a 8 anni