Dopo il macht di Coppa Lombardia che ha segnato l’inizio delle gare ufficiali di entrambe le squadre, a due settimane di distanza arriva anche il confronto in campionato fra Corbetta e Mesero, valido per la seconda giornata di Prima Categoria Lombardia Girone N. Da entrambe le parti si percepisce la voglia di far bene e di far sentire la propria presenza, come effettivamente avviene.

Sguardo rivolto agli spalti, dunque, dove i due gruppi sono presenti a ranghi completi; gruppi che si annoverano tra le realtà più attive a livello ultras della zona e della categoria. La partita si disputa nello storico Stadio Comunale di Corbetta, che però solo sporadicamente ospita la squadra, altrimenti costretta ad emigrare Arluno, a circa 10 km dalla città, per questioni “burocratiche e politiche”.

Ma torniamo all’attualità, il gruppo di casa, i Viking Corbetta, si posizionato nei gradoni dietro la porta, postazione tradizionale per loro, mentre gli ospiti, gli Ultras Mesero, optano per prendere posto in tribuna laterale. Inizio gara da parte locale contrassegnato da palloncini biancoblù, torce e fumogeni. I ragazzi di Mesero rispondono con l’accensione di alcune torce, il tutto accompagnato da cori e manate che mantengono a un buon volume per tutti i 90 minuti.

Anche nella curva di casa, i cori secchi e a ripetere vengono raggiungono buoni picchi di potenza, con qualche calo sul finire del primo tempo, per poi riprendere vigore nella seconda frazione di gioco. Da segnalare cori condivisi a favore del mondo ultras.

Come in occasione dell’incontro di Coppa Lombardia di fine Agosto, i due gruppi si confermano realtà di gran valore proporzionalmente ai piccoli centri di provincia che rappresentano, una provincia oltretutto, e inevitabilmente, cannibalizzata dalle big milanesi della Serie A. Per la cronaca, la partita in campo termina 2 a 2 con rimonta del Corbetta che recupera due reti di svantaggio proprio sul finale, grazie anche a un rigore prima respinto e poi ribattuto in rete. Alla fine però, in casi come questi il risultato è solo un contorno al piatto forte rappresentato dagli ultras e dal loro sostegno continuo e caloroso. Qualcosa che raramente si può trovare nei meandri più profondi del nostro calcio.