Si chiude quest’oggi il campionato di Lega Pro del Marulla di Cosenza, o quanto meno la sua stagione regolare. Arriva a rendere visita ai calabresi un Foggia con pochi sostenitori al seguito, se si considera che la squadra rossonera ha appena vinto il campionato e sia dunque prossima a ritornare in cadetteria dopo quasi vent’anni di assenza. Ma è un calo quasi naturale e fisiologico: venuta meno la tensione agonistica, a giochi ormai decisi, i soliti occasionali si diradano e rimangono i fedelissimi di sempre, i tanto bistrattati ultras, quelli che ci sono sempre, nella buona e nella cattiva sorte, nei grandi eventi come nelle partite ormai insignificanti ai fini della classifica e che, proprio per questo, rappresentano un patrimonio da salvaguardare e non da vessare.

Mentre i pugliesi mostrano un tifo letteralmente ebbro per la gioia del traguardo raggiunto, ben colorati e pronti ad affrontare gli ormai prossimi playoff si dimostrano invece i padroni di casa. Da annotare, ai fini della cronaca, due striscioni esposti in Tribuna A. Uno, a firma degli “Anni Ottanta” per esprimere vicinanza affettiva agli ultras genoani, vista la scomparsa recente di un loro indimenticabile fratello. L’altro striscione è frutto degli “Amantea” ed è il mezzo con il quale si riassume tutto il loro sostegno morale al Bocia, noto ultras e amico bergamasco, per le altrettanto note vicende giudiziarie che lo vedono coinvolto: al di là delle reali colpe, di cui si è assunto sempre la responsabilità, spesso si ha la sensazione che il suo sia più che altro un processo spettacolarizzato, un processo ad un ideale o a una intera piazza che egli stesso ha rappresentato in più occasioni.

In campo finisce con un diplomatico 2-2, con le squadre che decidono di non farsi male visti i rispettivi obiettivi da tempo conseguiti.

Gianluca Romita.