Altro match notturno al Marulla e altra partita su cui non c’è nulla da parlare, nulla da vedere per chi, come noi, vede il proprio interesse rapito esclusivamente da quei settori dello stadio dove sono presenti quei “teppisti” che ancora osano identificarsi con l’aggettivo di ultras. Quei teppisti senza cervello, senza valori, dediti solo all’assunzione di droghe e alcool o abbandonarsi alla più insensata violenza. Quei teppisti che sono il male della società, forse più di tutto perché qualcuno li ritiene vettori d’infezione di pensieri liberi e ribelli al comune sentire, alla comune sottomissione ormai senza più sussulti del resto della società stessa. Così ingabbiare gli ultras in questi banali luoghi comuni è l’unico modo per tenere la massa libera… di essere sottomessa, di non pensare troppo con la propria testa, di elaborare idee ed azioni forse giuste o forse sbagliate ma proprie, non dettate dagli ordini della pubblicità, della politica o di chiunque, in un modo o nell’altro, detenga una qualche forma di potere e, con esso, di persuasione.

Un plauso lo meritano anche i tifosi ospiti, pochi ma senza dubbio rumorosi. Pubblico di casa invece che conferma tutto l’entusiasmo che si vive intorno ai colori rosso-blu in questo momento storico-calcistico. Il tifo cosentino, allo stato attuale, continua a confermarsi in crescita e dare ottimi segnali. La curva non fa mancare il proprio sostegno per tutta la durata della partita e la Tribuna A continua a far sventolare vessilli e colori all’ interno di uno stadio che aveva conosciuto momenti di forte flessione nel recente passato.

Intanto su tutti i campi, da Cosenza fino ad ogni altro angolo d’Italia, domenica dopo domenica, in ogni campionati, continua il gioco delle tre carte in cui ad ognuno è lasciata liberissima scelta: tessera sì? Tessera no? Il mazziere che fa volteggiare freneticamente le carte basta poco per capire chi sia. Le opzioni possibili? Se scegli per il no ovviamente vale come un no, se scegli per il sì lo faranno diventare un no alla prima occasione propizia. La libera scelta di non poter scegliere. Benvenuti nell’ordine pubblico dello stadio in questo nuovo millennio, dove qualsiasi carta sceglierai verrai sempre ed irrimediabilmente buggerato.

Gianluca Romita.