La chiamano questione di priorità, ma, come al solito le priorità di chi governa e di chi ci controlla non sono compatibili con i bisogni e le necessità di chi vive la città e lo stadio Marulla.

E così ancora una volta i poteri di Cosenza decidono di andare in controtendenza rispetto ai nuovi standard in vigore già in altri stadi d’Italia.

Alzare barriere, costruire muri, stiparci in un recinto, questo è il progetto di ammodernamento che spetta alla nostra tifoseria. Continua quindi in modo perpetuo l’attacco verso il movimento ultrà , andando a sommare quest’ultima porcata alle innumerevoli ed inutili leggi in vigore.
Tutto ciò è inaccettabile se pensiamo a come il nostro stadio sia già un vero e proprio lager, con sistemi di controllo di ogni genere e a diversa distanza dalla struttura.

Siamo stanchi di subire continui atti repressivi. Cosenza è abituata ad abbattere le barriere, superarle ed andare oltre.
Per questo, nello spirito che rappresenta e contraddistingue i nostri gruppi, continueremo a lottare e resistere per abolire queste misure repressive calate dall’alto.

Non saranno le vostre leggi a fermarci, non sarà la vostra prepotenza a farci paura. Contro ogni divieto a muso duro, Cosenza Vecchia e Banda Free uniti nella lotta!