Crema è una cittadina storica che dista circa 40 km da Milano, Cremona e Bergamo, ad un passo da Lodi, conta 35.000 abitanti. Le squadre più conosciute della città sono il Crema 1908, club che vanta 3 partecipazioni al campionato di Serie B e la Pergolettese, o PergoCrema come amano chiamarla i suoi tifosi. Nel 1990 le due società si sono fuse creando il CremaPergo, squadra che poi si è sciolta.

Quest’anno il destino ha voluto che le due squadre si affrontassero per 3 volte. Sì, proprio 3 volte: dopo l’assaggio in Coppa Italia, a settembre (davanti a 3.000 persone, il match si è concluso ai rigori e il Crema ha vinto per 9-8 dopo l’1-1 dei tempi regolamentari) ecco le sfide in campionato. Il tutto grazie alla promozione in Serie D dei Cremini e la permanenza dei gialloblu nella suddetta categoria.

Lo stadio Voltini è pronto: il sipario si sta per alzare, il Derby cremasco torna in campionato dopo 42 anni di attesa.

La maggior parte dei tifosi del Crema, i Cremini appunto, si dispone in tribuna centrale, alcuni in Curva Nord insieme ai ragazzi del settore giovanile mentre i “Cannibali” gialloblu della Pergolettese si riversano in massa nella Curva Sud, quasi tutta esaurita. Il numero delle persone presenti non raggiunge quello registrato nel Derby di Coppa Italia, ma ci si avvicina: 2.500 unità.

Appena arrivato allo stadio e ritirato l’accredito mi siedo in tribuna e assisto già ai primi screzi tra le due opposte fazioni. I Cannibali mettono in bella mostra i loro stendardi gialloblù e qualche striscione, uno dei quali recita: “Dal 1932 prima squadra della Città”. Nella Curva Sud è presente anche un piccolo gruppo di piacentini gemellati con il tifo gialloblu. I Cremini espongono in Curva Nord il loro striscione nero bianco con la scritta: “Forza Ragazzi”, striscione presente in ogni gara.

Mentre le due squadre entrano in campo per il riscaldamento, dalla curva Sud si alzano i cori contro la Cremonese, storica rivale del PergoCrema e del Piacenza, e quelli contro i Cremini e il loro presidente. Nel mezzo cori d’amicizia rivolti ai piacentini.

Dalla Nord, invece, tanti applausi e grida d’incitamento rivolti alla squadra.

I giocatori rientrano negli spogliatoi per poi fare il loro ingresso in campo per l’inizio del match. I nerobianchi arrivano a questa partita con 19 punti, sono in 11esima posizione e hanno perso l’ultimo match contro la Bustese Milano City, mentre la Pergolettese è carica dopo la vittoria casalinga contro la capolista Pro Patria (1-0). I gialloblu hanno i favori del pronostico.

L’attesa finalmente è finita, i giocatori fanno il loro ingresso sul verde prato del Voltini: tutto pronto per il derby cremasco. Dalla Sud si innalza uno striscione gialloblu con lo stemma della squadra contornato dallo sventolio di cartoncini colorati gialli e blu: bellissimo l’effetto ottico.

In Curva Nord sono due grosse strisce nere e bianche a fare da coreografia accompagnate dal grido: “Forza Crema”

In campo la partita è godibile. Dopo una mezz’ora di studio tra le due squadre ecco il vantaggio. Cremini avanti al 38′ con Porcino, bravo a sfruttare una deviazione su calcio di punizione e a insaccare il portiere avversario. I tifosi Cremini esultano mentre i Cannibali sostengono i propri giocatori nonostante il gol subito. Da segnalare un momento di tensione dopo che un tifoso del Crema presente in tribuna centrale si è portato, esultando vistosamente, verso il settore avversario, fermato subito dall’intervento di un funzionario della polizia.

Nella ripresa altra bellissima coreografia da parte dei tifosi della Pergolettese: un telone gialloblu si alza coprendo una buona parte del settore. In campo il match si infiamma: i gialloblu cercano il pareggio. Boschetti sbaglia su cross di Manzoni poi è Poesio che colpisce la traversa. Ma all’87’ arriva il definitivo 2-0 con una perla di Pagano: l’attaccante riceve palla spalle alla porta, si gira tenendo lontano il marcatore e lascia partire un tiro che infila il portiere cremino.

A fine match i bianconeri salutano il loro pubblico mentre alcuni gialloblu vanno a colloquio con la Curva Sud amareggiata per la sconfitta.

Edoardo Lanzi