Dopo la doppietta del sabato, calcio nel pomeriggio e basket in serale, prosegue il mio giro in terra lombarda, nonostante il freddo ed il cielo plumbeo invoglino più a starsene sotto le coperte che ad uscire di casa. In questa domenica di metà gennaio interessante incontro del torneo cadetto tra Cremonese e Cosenza, partita che si disputa in posticipo alle 16:15. L’orario del fischio d’inizio mi permette di alzarmi con calma e lasciare il mio alloggio verso le 10. Trovandomi vicino alla fermata della metro San Siro Stadio, mi è sufficiente un solo cambio per arrivare alla stazione di Milano Centrale in pochissimi minuti e da qui in direzione Cremona, dove arrivo in poco più di un’ora.
Sono già stato una volta nella città del Torrazzo nel 2018 contro il Parma, pertanto posso venir meno alle mie solite abitudini e concentrarmi esclusivamente sulla partita e sulle due tifoserie. Mancando oltre due ore al fischio d’inizio, decido di raggiungere lo stadio a piedi, distante solo poco più di un chilometro e mezzo, così da respirare l’ambiente esterno e capire come vivono il pregara gli ultras grigiorossi. Senza nemmeno accorgermene arrivo nei pressi del settore ospiti dove non vi sono ancora tifosi calabresi nei paraggi e nemmeno le solite transenne a sbarrare ogni mezzo o persona, per cui continuo il mio giro perimetrale, incrociando i vari gruppi della Curva Favalli, radunatisi in diversi bar per fare aggregazione in attesa della gara.
Il prepartita è spesso un indicatore importante per diversi motivi: intanto serve a comprendere l’umore di una tifoseria, che ovviamente cambia anche a seconda del valore della partita o della tifoseria rivale che si ha di fronte. Quest’oggi il clima è davvero rilassato, per cui il giro sotto la curva locale mi permette di vedere come, in soli cinque anni e con l’avvento della massima serie, le infrastrutture fuori dall’impianto da gioco siano cambiate, con prefiltraggi e tornelli. Il piazzale libero rimane purtroppo solo un lontano ricordo dei tempi che furono ma devo riconoscere che l’esterno del settore è molto bello, con le scritte in vernice nera, qualche sfottò verso i rivali e tanti murales. Poco più distante si vede anche una bancarella con il materiale di un gruppo della curva, vecchio ma utile retaggio che serviva a finanziare coreografie, trasferte, talvolta spese legali.
Dopo aver ritirato il mio accredito posso finalmente entrare per gustarmi le due tifoserie, nonostante la temperatura prossima allo zero. Quest’oggi allo “Zini” sono presenti quasi ottomilacinquecento tifosi, di cui un numero considerevole sono sostenitori del Cosenza, sia arrivati dalla città bruzia che da altre regioni d’Italia. Anche la curva dei padroni di casa è bella piena: in oltre un trentennio è palesemente sotto gli occhi di tutti il progresso fatto dalla Curva Sud, in una regione come la Lombardia dove si possono trovare tifoserie che hanno scritto pagine importanti nel panorama ultras. Evidentemente la tifoseria grigiorossa e più in particolare i gruppi che compongono la curva, con in testa gli UNDERFIVES CREMONA, sulla breccia ormai da oltre un decennio, hanno lavorato e stanno continuando a lavorare bene. La cosa che mi ha più colpito è stato quell’affiatamento tra l’ala giovane ed i più anziani, capace di creare quel perfetto mix per far emergere tutto il potenziale della tifoseria.
Dalla parte opposta invece, gli ultras cosentini, come loro consuetudine, tappezzano la balconata con tutti gli striscioni dei gruppi e delle varie sezioni al seguito, nonostante una squadra che, dopo una discreta partenza, ora si trova a ridosso della zona play out, con la vittoria che manca da diverse giornate. Di contro i grigiorossi, nonostante la sconfitta nell’ultima partita a Palermo, stanno disputando un buon torneo, trovandosi in piena zona play off. La gara di oggi può dunque fare da spartiacque per entrambe.
Alle 16:15 entrano le squadre in campo: nel settore ospiti viene accesa una torcia e sventolate delle bandiere nella parte bassa, dove stazionano i gruppi. I grigiorossi optano invece per una semplice ma bella sbandierata. Nel primo tempo le due tifoserie mi colpiscono favorevolmente in quanto tifano continuamente senza grosse soste. Entrambe le fazioni risultano molto colorate dalle diverse bandiere. E se per i cremonesi logicamente i vessilli sventolano in larga scala un po’ in tutto il settore, per i cosentini il tutto è concentrato nella parte bassa, dove un tamburo detta il ritmo dei cori. I padroni di casa, inoltre, sembrano più propensi ai battimani mentre i calabresi, pur tifando costantemente, tendono ad allungare i cori e solo in qualche occasione usano le mani. La presenza di tanti tifosi occasionali residenti al Nord, che ovviamente preferiscono seguire la partita, circoscrive il sostegno ma ciononostante si sentono lo stesso e nemmeno poco.
Poco dopo il ventesimo minuto, i cremonesi espongono uno striscione d’incoraggiamento per Mirco mentre, sempre nel corso della prima frazione, accendono due torce in diversi punti del settore, a distanza di qualche minuto. Nel secondo tempo poi, aumentano l’intensità corale cercando di trasmettere la giusta grinta alla squadra, proseguono lo sventolio continuo ed effettuano tanti battimani ad accompagnare i cori. Poco prima della mezz’ora, in zona JULIEN E GABRIELE fanno capolino altre due torce, di cui una nella pancia della curva che sono il preludio al gol del vantaggio siglato da Antov, che trova l’incornata giusta dopo un calcio d’angolo. Estasi e pirotecnica per il popolo cremonese, fra questi un paio di stoici tifosi restano a petto nudo in una giornata a dir poco fredda. È un tripudio di bandiere, i cori sono dei veri boati e sul finale di gara, nella parte alta vengono accese nuove torce a scaldare ulteriormente l’ambiente. Chiudono con una bella sciarpata la loro prestazione, salutando così la squadra andata a ringraziarli del sostegno ricevuto.
Per chiudere il cerchio anche sui cosentini, in questa seconda parte di gara non sono stati certo da meno, cantando praticamente sempre e sventolando le bandiere dei gruppi, oltre a qualche due aste. Alla mezz’ora hanno provato ad abbozzare una sciarpata, inizialmente non proprio fitta ma poi cresciuta, nonostante nel frattempo fosse arrivato il gol dei padroni di casa. Dopo sei minuti di recupero l’arbitro decreta la fine delle ostilità con il Cosenza che soccombe per 1 a 0 e se la quinta vittoria consecutiva dei padroni di casa vale il quinto posto, a soli tre punti dal Venezia vice capolista, ben diversi sono gli umori in casa calabrese. I giocatori ospiti raggiungono invece a testa bassa il settore dei tifosi rossoblù visibilmente delusi e stanchi della situazione. Il Cosenza non vince dallo scorso 11 novembre e nelle ultime sei partite ha racimolato appena due punti. Nonostante tutto però gli ultras cercano ancora una volta di dar credito alla squadra, incitandola a non mollare, anche perché il Cosenza era stato per lunghi tratti in partita e solo la sfortuna e ben due legni hanno precluso miglior sorte. Si chiude qui questa gelida giornata e con essa il mio lungo weekend fuori porta. Mi resta da prendere in serata l’ultimo pullman con partenza direttamente da Cremona, tornare a casa prendere con adrenalina e sonno a giocarsi gli ultimi scampoli di quest’esperienza, dove le emozioni più belle, come sempre, sono state quelle provenienti dagli spalti.
Marco Gasparri