Sembra stia per scoppiare una vera e propria “guerra” tra il presidente del San Lorenzo Matìas Lammens e La Butteler.
Nelle ultime ora alcuni “strani” avvenimenti hanno portato a galla la crisi che sta scoppianto nell’ambiente Cuervo tra una parte della tifoseria ed il presidente.

Dopo la sua elezione avvenuta il 2 settembre 2012 e la successione a Carlos Abodo, Lammens ha portato alcuni cambiamenti all’interno del club e di consegiuenza anche i rapporti con la barra sono andati via via mutando.
La Butteler ormai negli ultimi anni aveva il comando all’interno del Club, con la monopolizzazione della piscina all’interno del centro sportivo, la gestione dei bar all’interno del Nuevo Gasometro, la vendita dei biglietti e lo smercio di materiale contraffatto, come tute e maglie da gioco.
Lammes ha voluto dare un’impronta più internazionale al San Lorenzo, improntta rafforzata anche dalla nomina di Papa Francesco, che non ha mai nascosto la propria fede per i cuervos.
In questo scenario, pian piano i privilegi che fino ad allora spettavano alla barra sono andati a diminuire, soprattutto dopo le ultime richieste arrivate al club da parte de La Butteler, come “sovvenzioni” per la trasferta in Brasile per i Mondiali ed il ritiro del Derecho de Admision per l’ex capo Gonzalo Silva, alias Gonzalito.

Ovviamente Lammens (avvocato e proprietario di una società di ingrosso di bevande alcoliche) non ha ceduto a queste richieste, togliendo dapprima la gestione dei bar all’interno dello stadio e poi negando soldi e biglietti alla barra brava.
Tutto questo ha fatto sì che La Butteler (che ha da poco avuto un cambio alla guida, dopo che il capo storico Cristian “Sandokan” Evangelista ha intrapreso la carriera come sindacalista passando il comando appunto a Gonzalito Maximiliano Vaccaro e “Pollo”, della fazione di Mastil) iniziasse una guerra aperta al club, iniziata prima con alcune intimidazioni ai dirigenti e poi con gli incidenti in Brasile durante la partita di Copa Libertadores contro il Botafogo per far multare il club.

Ma il fatto che ha fatto venire fuori tutta la situazione è stato un furto all’interno della casa di Lammens e quelli in contemporanea in alcuni capannoni della società di bevande di sua proprietà.
Casualità? Forse. Ma ora, vediamo se il pugno duro del club contro la barra brava andrà avanti, oppure se una soluzione si troverà. Per il bene del club. E di Lammens soprattutto.

[Fonte: Vamo’ lo’ pibe’]