Da inizio settimana continuavano a circolare voci e comunicati della curva sud Veronese, la quale invitava tutti i tifosi scaligeri ad acquistare biglietti per il secondo anello verde e non per il settore ospiti.
Io e il nostro gruppo di amici, fedeli abbonati del secondo verde, aspettavamo con ansia la partita di Sabato, ci chiedevamo quanti sarebbero stati i Veronesi al seguito, cosa avrebbero fatto nel settore, ma soprattutto come la società Milan avrebbe gestito la cosa.
Ci ritroviamo fuori dallo stadio a bere, ore 18.30 partono le prime classiche schermaglie con i tifosi che arrivano nel parcheggio ospite: “Rossoneri Ebrei” loro a noi, “Siete come i Vicentini” noi a loro.
Finiscono le birre, qual è il problema? Nessuno, saliamo su a bere! Arriviamo in cima ed il clima è surreale. Trattati come bestie da steward e polizia, divieto di vendita di birra in tutto il settore (ma poi, perché la birra no ed il Borghetti sì?), steward che invitano la gente ad andare al secondo anello arancio, quando al derby si è costretti a salire al terzo anello e per restare al secondo bisogna per forza pagare.
Noi ci rechiamo al nostro solito posto, in basso, centrali dietro la porta, divisi da un sottile cordone di steward i quali ci dicono: “Noi per 30 €, se succede qualcosa, non interveniamo”. E qual è allora la sicurezza o il servizio che dovrebbero offrire?
Il colmo è stato raggiunto quando nell’unica uscita per andare nei bagni, si è creato un ingorgo di persone ed indovinate perché? Perché in mezzo c’erano tutti i poliziotti a guardarsi comodi comodi la partita!
Il Verona segna e va in vantaggio. Partono con l’accensione di torce: due, tre forse quattro. Spettacolo sempre bello da vedere, ma resta l’amaro in bocca di fronte alla disparità di trattamento ricevuta in quel di Verona, dove ci han fatto lasciare le cinture sui pullman e all’ingresso ci han fatto pure togliere le scarpe per perquisirci: lungi dall’invocare meno diritti per gli altri, sia chiaro, quanto più libertà per tutti.
L’ennesimo smacco per gli abbonati al secondo anello verde è figlio di una situazione gestita malissimo dalla società AC Milan; società il cui specchio fedele è  la squadra vista in campo: senza idee, senza carattere, senza grinta e senza identità.
Per quanto riguarda i tifosi ospiti, a parte chi ci invitava ad un allettante duemila contro dieci, va reso loro onore per questa presenza massiccia a San Siro, nonostante il Verona non stia brillando in questa stagione.
I sostenitori gialloblu hanno incitato la squadra per tutta la durata del match, numerosissimi i battimani, non hanno mai smesso di sventolare le proprie bandiere e la sciarpata finale fiore all’occhiello per una tifoseria che, nonostante l’odio che mi separi da loro, è giusto riconoscerne al pieno del proprio valore.
Inutile dire che nonostante la Curva Sud Milano fosse finalmente quasi tutta piena, chi giocava in casa sembrava fosse l’Hellas. Bellissimo soprattutto il “You’ll never walk alone” modificato in “Non vi lasceremo mai, soli, insieme a voi, Hellas Hellas”.
Il pareggio finale è il giusto premio alla tifoseria scaligera per l’attaccamento ed il sostegno offerto alla propria compagine. Per i tifosi rossoneri ennesima delusione ed ennesima volta che si esce da San Siro con le pive nel sacco, umiliati e sbeffeggiati da un avversario sinceramente modesto, checché ne diceva Pippo ad inizio anno quando sosteneva che “chi viene a San Siro, ci dovrà temere”.

Federico Roccio, Scappati di casa.