Scontri-all-Olimpico-e-morto-Ciro-Esposito_h_partbLa giornata di oggi, per quanto riguarda il nostro movimento, è girata intorno alla tragica scomparsa di Ciro Esposito. Onde evitare di ribattere a macchinetta notizie altrui poco sensate e capaci solo di creare inutili polemiche, proviamo noi a fare una sintesi di un’altra giornata triste, cercando di barcamenarci tra le tante fonti reperibili sul web e non.

STRISCIONI DI SOLIDARIETA’- striscioni di solidarietà per Ciro sono apparsi in diverse città d’Italia. Napoli è stata letteralmente sommersa da messaggi, sparsi ovunque, per il ragazzo, dai muri ai balconi, specialmente a Scampia. Altri striscioni sono apparsi nella rivale Salerno, a Cava de’Tirreni, Benevento, Caserta, Livorno, Palermo, Sambiase, Barcellona Pozzo di Gotto, Caltanissetta, Terlizzi, L’Aquila, ma anche in altre città ne stanno spuntando a macchia d’olio.

LE POLEMICHE NON SI PLACANO – Ovviamente, oltre a striscioni di solidarietà, sono apparse anche scritte, a Napoli, contro i Romani. Stando a quanto riportato da alcune testate campane, inutile quanto inconsistente, a tal proposito, un divieto espresso della Digos di Napoli di appendere striscioni di odio e vendetta contro la capitale. Su Facebook un post derisorio contro Ciro ed i Napoletani ha scatenato la furiosa reazione da parte opposta e lo sdegno del web e, a quanto pare, un’indagine è già in corso per risalire all’autore del gesto.

NESSUNA SPEDIZIONE PUNITIVA – Nonostante i timori, basati sul nulla, da parte delle forze dell’ordine in merito ad una presunta spedizione punitiva di ultras napoletani verso Roma, di concreto non c’è mai stato niente. In questo momento la Napoli ultras sta pensando solo a rendere omaggio a Ciro. La stampa nazionale quasi in toto, ovviamente, ha ingigantito l’ipotesi della “posse” punitiva in stile far-west, marciandoci sopra giusto per avere qualche lettore in più. Ma del resto, per certi giornalisti, la morte di un ragazzo non è altro che un affare redditizio.

NELLE INDAGINI NIENTE DI NUOVO – L’ultrà della Roma accusato di aver sparato a Ciro, per motivi di sicurezza, è stato trasferito da Roma verso un’altra struttura della regione. Secondo alcune testate, sarebbe spuntato un audio dove Ciro affermerebbe di aver riconosciuto proprio in D.S. l’autore dello sparo rivelatosi poi letale, ma questo elemento di indagine andrebbe confermato ancora appieno dagli inquirenti, i quali valuteranno, con un’adeguata perizia, la registrazione. Resta l’indiscutibile fatto che, a quasi sessanta giorni dall’accaduto, le indagini brancolano nella semi-oscurità, incentrandosi su una persona, nonostante la quasi certezza di più persone coinvolte e la mancanza quasi totale di prove materiali certe. Anche le testimonianze raccolte, da una parte e dall’altra, sono contraddittorie, e ancora nessuno può ricostruire con precisione l’esatta dinamica di quanto avvenuto in quel maledetto 3 Maggio. Come da prassi giudiziaria, il reato contestato, ora, passa da tentato omicidio ad omicidio volontario.

IL RISVEGLIO TARDIVO DELLE ISTITUZIONI – Nonostante i 50 giorni passati in ospedale da Ciro senza che, praticamente, nessun uomo delle istituzioni o dello sport si sia recato mai al Gemelli (piuttosto tardiva la visita, in punto di morte, del sindaco di Roma Marino, prontamente e giustamente rifiutata dai familiari), il cordoglio ora viene espresso unanime da politici, dirigenti calcistici, figure istituzionali di varia risma, tecnici e giocatori. A Napoli è stato proclamato il lutto cittadino dal sindaco De Magistris. Ci si potrebbe chiedere come mai quest’accozzaglia di figuri si sia accorta solo adesso dell’esistenza di Ciro, lasciandolo solo con la sua famiglia ed i suoi amici durante la lunga degenza, salvo poi ripensarci per cercare un’effimera quanto ruffiana visibilità.

IL MONDO DEL WEB PER CIRO- Al momento in cui scrivo, messaggi di cordoglio per la scomparsa di Ciro sono stati espressi sulle pagine web ufficiali degli Ultras Tito della Sampdoria, dei Boys Parma, della Curva Nord Brescia e del Forum dei sostenitori dell’Ancona. Anche le pagine social, più o meno ufficiali, delle curve, hanno lasciato il loro messaggio: Catania, Bologna, Avellino, Venezia, Atalanta, Paganese ma, di ora in ora, se ne aggiungono altre.

DOMANI I FUNERALI – I funerali di Ciro si svolgeranno a Scampia domani alle 16:30 in piazza Grandi Eventi, almeno nelle intenzioni dei familiari. Purtroppo, infatti, nel frattempo incombe anche l’autopsia giudiziaria, e la camera ardente è slittata da questo pomeriggio a domani mattina. Alla funzione parteciperanno le delegazioni di tifoserie provenienti da tutta Italia, da quelle gemellate del Napoli come Ancona e Genoa, ma non mancheranno neanche rivali storiche come Salerno. Stando al “Mattino”, potrebbero esserci, dietro garanzie, delegazioni di Laziali ed anche Romanisti, ma non vengono citate fonti ufficiali.

IL GOVERNO PREPARA POVVEDIMENTI – Con un tempismo che ha dell’incredibile, sempre solo per quanto riguarda il mondo degli stadi e sempre quando un relativo fatto di cronaca emerge tristemente in testa ai notiziari e nelle prime pagine dei giornali, il governo Renzi si prepara a varare una serie di norme per rendere ancora più difficile, in nome della sicurezza, seguire una partita di calcio. Ai nostri cervelloni ministeriali andrebbero messi davanti i loro successi nell’alimentare, negli anni, solo un crescendo di tensione causato dai loro  provvedimenti liberticidi e ben oltre il limite delle garanzie costituzionali. Mentre altri allarmi sociali o vengono attizzati ulteriormente (lavoro ed ambiente su tutti) o vengono rinviati a tempo indefinito (soprattutto se si parla di leggi per contenere la corruzione, l’evasione o i privilegi della politica), le norme anti-ultras vengono continuamente date in pasto al pubblico, con velocità maestra,  come soluzione di tutti i mali della nazione. Intanto vediamo, tra gli altri punti, come procederà l’intento di “estendere il DASPO anche ad altri ambiti al di fuori dello sport”.

Stefano Severi