Prendiamo la parola perché chiamati direttamente, e faziosamente, in causa, al fine di smentire, nel modo più categorico possibile, le accuse infondate e strumentali che ci vengono rivolte in questi giorni. Con questo comunicato la Curva Duomo non intende di certo sminuire la tragicità di quanto avvenuto, che ci ha lasciato tutti atteriti, e su cui sentiamo di esprimere il nostro profondo cordoglio, ma senza l’ipocrisia di negare che Amedeo è un nostro compagno di Curva. Con questo comunicato vogliamo innanzi tutto esprimere la nostra profonda indignazione per il fatto che da parte dei media, e non solo di essi, si stia strumentalizzando questa tragica vicenda, peraltro collegandola, sulla base di che cosa non riusciamo proprio a capire, con gli episodi degli ordigni lasciati in prossimità di alcune chiese della provincia di Fermo, al solo fine di gettare fango, e sputare veleno, su un’intera tifoseria, totalmente estranea a quanto avvenuto. Non accettiamo che la Curva Duomo venga demonizzata come curva di destra e xenofoba. Non lo accettiamo soprattutto perché nella nostra Curva è sempre stato ben accettato chiunque abbia mostrato il desiderio di seguire la nostra squadra, indipendentemente dalla nazionalità e dalla fede politica. Nella nostra Curva, dalla nascita del movimento ultras a Fermo ad oggi, non si è fatta mai, né mai si farà, attività di propaganda e di militanza politica, tanto a destra che a sinistra. Non accettiamo dunque che si strumentalizzi una tragedia del genere per empire le pagine delle testate giornalistiche, né tanto meno per interpretare quanto avvenuto come un segnale di una presunta posizione intollerante e razzistica che non appartiene alla Curva Duomo.