Oggi è il 17 luglio e a Rimini regna il caos. La squadra non è partita, l’allenatore è sfiduciato, il sostituto si è ritirato, il direttore sportivo si è dimesso, la vicenda societaria è tutt’altro che chiara. Solo un mese fa Giorgio Grassi dichiarava di “aver imparato dagli errori”, la realtà dei fatti è che al di là delle dichiarazioni (vendo, non vendo, forse venderò) stiamo assistendo all’estate più grottesca e umiliante degli ultimi anni, e la nostra tifoseria purtroppo è ben esperta di umiliazioni.

Alla luce dei fatti chiediamo insindacabilmente tre cose:

La prima è che Grassi se ne vada da Rimini quanto prima.

La seconda è che il sig. Nicastro, se è vero che ha intenzione di acquisire il Rimini, si presenti e soprattutto si scusi eliminando immediatamente da qualsiasi ruolo societario Nicola Penta, un personaggio ben noto e irricevibile a Rimini, per non dire una palese provocazione.

La terza è rivolta all’amministrazione comunale che sta reagendo con un silenzio assordante all’uscita di scena – vera o dichiarata – di Giorgio Grassi, l’uomo prescelto da Palazzo Garampi tre anni fa con il quale, tuttavia, non ha concluso nulla di quello che era stato concordato nel progetto iniziale. All’amministrazione chiediamo di prendere una posizione sulle inqualificabili ultime vicissitudini e di sospendere – dichiarandolo – il bando per i campi della Gaiofana fino a quando la situazione societaria non sarà chiara.

E soprattutto che questo centro, vitale per il futuro del Rimini, non venga concesso a Giorgio Grassi che dal
Rimini si sta disimpegnando in maniera totalmente priva di decoro e di rispetto.

Curva Est Rimini