Domani 1 settembre, nella nostra città, è in programma la pietosa cerimonia di apertura del calciomercato. Mai avremmo dato importanza a questa parte malata del calcio, se non fosse che le stesse istituzioni e gli stessi personaggi che tre mesi fa ci hanno condannato ad un’infame retrocessione ora vengono a prendersi la passerella del Grand Hotel.
Impossibile per noi tacere di fronte a questa scelta, figlia di quei padroni del calcio che nel silenzio degli stadi (e delle segrete stanze) hanno trovato terreno fertile per le loro ennesime porcate. Prima ci tolgono il pane di bocca, poi vengono a brindare qua alla faccia nostra.
E siccome per i manovratori Rimini deve essere quel magico giardino degli eventi e delle feste, dove fare gli sburoni con amici e parenti per poi lasciare a qualcun altro la pulizia…Noi, da riminesi, non ci stiamo. Ne abbiamo pieni i coglioni.
Da Palazzo Garampi a giugno gridavano “vergogna, scandalo, offesa e sfregio”…ora è il momento di ricordarsene.
Vediamo se il sindaco che prima si leva a scudiero della storia e tradizione della squadra della città giurando che Rimini ricorderà tutto quanto, se ne dimenticarà in nome della comodità consociativa offrendo tappeto rosso e spritz a lor signori.
Ora, dopo tutto questo silenzio, non vogliamo sentirci raccontare la solita storiella dell’ospitalità di Rimini, che, per inciso, dovrebbe rifiutarsi di ospitare chi ha consumato lo scempio di tre mesi fa.
Quindi chiediamo una presa di posizione forte e coerente con quanto affermato nel momento della retrocessione d’ufficio, perché qualsiasi altro atteggiamento sarà per noi l’ennesima conferma che il nostro Rimini è per tutti voi solo un carro su cui salire all’occorrenza.
Non ci interessano le dichiarazioni di comodo ma che la loro festa sia rovinata: non meritano niente della nostra città.
Per una volta, caro sindaco, scegli da che parte stare.
Per i padroni di questo calcio solo indifferenza e disprezzo.