Rimini-Arezzo, Lega Pro 2015/16
In merito agli arresti di venerdì 6 maggio, constatiamo che ancora una volta viene tirato in ballo il mondo Ultras e l’ambiente della Curva per criminalizzare delle persone e delle amicizie, sostituendo con inquisitorie foto in prima pagina e sigle inesistenti, la realtà dei fatti.

Evidentemente per chi non ha santi in paradiso o milioni da spendere in pool di avvocati, la presunzione di innocenza in questo paese non è altro che lettera morta, alla faccia dell’adagio scritto nelle aule dei tribunali “la legge è uguale per tutti in nome del popolo italiano”.
Ci sembra invece che per certe categorie sociali come gli ultras, che per la loro autonomia possono essere scomode agli intrallazzi di potenti e speculatori senza valori, la legge sia sempre sinonimo di abuso e ingiustizia, e che addirittura basti citare diciture assurde per costruire castelli giudiziari senza dover provare nulla.
Castelli di carte e misure cautelari che non stanno in piedi e di cui non resterà che uno squallido ricordo nella storia della nostra città.

Libertà per gli ultras e per coloro che subiscono i torti e l’iniquo accanimento di questi marci sistemi di potere dello stato, che ben sappiamo invece l’impunità che riservano a chi lo serve e a chi ne è connivente.

– CURVA EST RIMINI