Con il cuore gonfio di rabbia, frustrazione, delusione ci apprestiamo a scrivere quello che, molto probabilmente, sarà l’ultimo e il definitivo comunicato della Curva Ferrovia Matteo Ventisette.
Cominciamo da quello che siamo, uomini con le palle e con dei valori veri, che per prima cosa ci tengono a chiedere scusa.
Chiediamo scusa alla nostra gente, scusa a chi ci ha creduto e ci è venuto dietro, scusa a chi con difficoltà si è frugato tasca per pagare l’abbonamento magari rinunciando ad una cena in più con la famiglia.
Ci dispiace dal profondo del cuore aver appoggiato questo schifo, questa truffa, questa merdata totale.
Avevamo garantito per tutti voi e a tutti voi vogliamo umilmente chiedere di perdonare questa Curva che per il troppo amore si è lasciata acceccare per l’ennesima, ma ultima, volta.

Fatta questa doverosa premessa è l’ora di togliersi tutti i macigni che abbiamo nelle scarpe:

– Non abbiamo assolutamente niente contro Malotti persona e tecnico. Non spettano a noi giudizi sul lato umano e sportivo nè ci interessano.
Ci interessa invece il significato “politico” di questa scelta, che ha un nome ed un cognome: Famiglia Toccafondi.
È stato tutto architettato a tavolino da mesi e mesi, con dei PAGLIACCI usati come parapetto per agire nell’ombra e combinare le solite manfrine di sempre.
Staff e spogliatoio rivoltati contro un allenatore che, per la prima volta, non era uno di famiglia.
Indipendentemente dalle colpe che, indubbiamente, si porta dietro.
Potevamo scegliere chiunque, CHIUNQUE, tranne colui che da giugno veniva sponsorizzato e indicato furiosamente dalla Famiglia Toccafondi.
Chiunque e avremmo salvaguardato tutto…e invece no, si è preferito salvare il padre padrone, le amicizie personali, il misero giochino che in 37 anni si sono costruiti sulle spalle e sulle passioni dei tifosi.

– Siamo l’unica società del mondo dove il 49% conta il doppio rispetto al 51%.
Il Trust è stato ed è una buffonata per far continuare con maggior tranquillità la solita dittatura trentennale.
Fino a ieri notte abbiamo provato in tutti i modi, con le buone e le cattive, a far ragionare e cambiare idea al Presidente e all’intero CDA ma, a quanto pare, la nostra passione conta meno di chi ci ha umiliato per 37 anni.
Avete ingannato la nostra gente, avete ingannato le nostre aziende, avete ingannato una città intera e non ve lo perdoneremo mai. Ci vergogniamo di aver fatto parte di questo scempio e invitiamo tutti gli aderenti a chiedere indietro la quota versata, qualsiasi importo essa sia.

– La Curva Ferrovia Matteo Ventisette cessa a partire da questo momento ogni attività di supporto, sostegno e seguito della società sportiva AC Prato 1908.
Siamo esausti, sfiniti, devastati.
Ogni iniziativa da qui in avanti è da considerarsi come frutto di idee e posizioni personali.
Hanno distrutto una passione che faticosamente avevamo riacceso.
Hanno stroncato sul nascere un ricambio generazionale che stavamo cercando di portare avanti.
Non abbiamo più le forze, le idee e le motivazione per portare avanti tutto.

– Preghiamo il signor Antonini Luca di riconsegnare al mittente le fascie di capitano che gli erano state consegnate il giorno della presentazione.
Da stamattina alle ore 10 questa società non ci rappresenta più nè vogliamo ci rappresenti mai più.

Non crediamo siano necessarie ulteriori precisazioni.
Ci siamo stufati di tutte queste parole.
Che nessuno, NESSUNO, si azzardi a nominare mai più la nostra amata Curva.
Sogno, ideale e passione che ci avete distrutto tra le mani.
Non avremo pace finchè TUTTI i responsabili di questo schifo saranno all’interno della nostra società.
È finito il tempo di giocare con la nostra città e con la nostra gente.

Curva Ferrovia Matteo Ventisette
Prato 1908 Ultras
Wild Kaos 1985