Il rapporto fra la piazza di Alessandria e la proprietà della compagine cittadina è notoriamente ai ferri corti da tempo. Dopo la lunga, logorante rincorsa alla Serie B e la subitanea retrocessione in C però, qualcosa s’è rotto irrimediabilmente. Lo stesso presidente Di Masi, in tempi non sospetti, aveva annunciato il suo disimpegno. E prima dell’inizio di questa stagione sembrava tutto cosa fatta, ma allo stato attuale, nonostante o forse proprio in virtù di questi passaggi di mano mai avvenuti, il disimpegno risulta tale solo nella dedizione alla causa. La squadra, che arranca nei bassifondi della classifica, rischia addirittura di essere seriamente invischiata nella lotta per non retrocedere in Serie D e di passare, nel breve volgere di qualche tempo, dal sogno mai appieno goduto all’incubo angosciante. Nella battaglia che s’è fatta ancora più aspra fra tifoseria e presidenza, in questi giorni la Gradinata Nord ha avviato una campagna di affissioni per le strade di Alessandria e dei sobborghi: è evidente che la pazienza è allo stremo e sarebbe meglio per tutte le parti in causa, se Alessandria trovasse quanto prima un diverso futuro calcistico.