È ancora qua, non vuole andare via.
L’anno nuovo, purtroppo, è iniziato com’era finito il vecchio e così ci ritroviamo, ancora una volta, a fare i conti con Gargamella. Ma la misura ormai è colma e gli animi della tifoseria sono sempre più esasperati. Sono anni che questo presidente ha trasformato il Cosenza Calcio in una barzelletta. Il film di gennaio è sempre lo stesso, visto e rivisto: tanti giocatori che rifiutano di venire a giocare al soldo di questa proprietà e trattative solo per calciatori a fine carriera o per scarti di altre realtà, anche meno blasonate di Cosenza.

Come se ciò non bastasse, non solo il patron non ha mai chiesto scusa alla tifoseria, ma ha sempre reagito con indifferenza e superbia, arrivando anche a far multare chi ha osato contestarlo o, peggio ancora, a minacciare daspo societari per colpire i tifosi dissidenti. Un atteggiamento vergognoso e vigliacco. Abbiamo deciso di restare in silenzio nei primi quindici minuti della gara contro l’Ascoli ma, evidentemente, nemmeno questo è bastato a scalfire l’arroganza di questo proprietario che, forse, dovrebbe cercarsi un altro hobby.

Dopo averglielo ribadito in tutti i modi e con ogni tipo di protesta, comunichiamo che domenica, in occasione del match contro il Benevento, non saremo presenti e lasceremo vuoto il posto che occupiamo abitualmente nella Curva Nord “Massimiliano Catena”.

Forse, nel silenzio rumoroso di uno stadio svuotato della nostra presenza, il presidente e i suoi lacchè capiranno finalmente l’importanza di una tifoseria come la nostra che merita molto di più dello scempio di questa società. Il Cosenza è la nostra vita e non smetteremo mai di sostenerlo, nelle modalità che riterremo più opportune, ma la nostra pazienza verso questa società è finita. Senza se e senza ma.