Si parlava di “cancelli aperti” per alcuni tifosi vicini alla società e di “cancelli chiusi” per i tifosi definiti “moderati” e si sottolineava una presenza societaria con un accenno velato che la situazione sarebbe stata in qualche modo concordata e avallata dalla presidenza. Niente di più falso! Noi siamo andati al campo decidendo autonomamente come abbiamo sempre fatto nei casi in cui l’abbiamo ritenuto opportuno. L’abbiamo fatto in C, in B, in lega pro, in D. Con Camilli, con Pincione e con Ceri senza mai concordare nulla con nessuno e in qualche caso pagando anche con la diffida.

Noi ieri ci siamo trovati nell’area del palazzetto dello sport e siamo andati dentro al campo di allenamento passando dal cancello dove entrano i giocatori: cancello che nessuno ci ha fatto trovare aperto per il semplice fatto che durante gli allenamenti resta aperto. E chi ogni tanto gli allenamenti li bazzica certe cose le sa… Durante il confronto diversi tifosi “moderati” (usando il gergo dell’articolo) si sono avvicinati proprio perché non era un confronto esclusivo ma era alla luce del sole e aperto a chiunque fosse interessato. Se gli amici del Club Anno Zero sono rimasti in disparte o non hanno capito cosa stesse succedendo è un loro problema. Di certo noi non dobbiamo rendere conto a nessuno delle nostre azioni: in primis alle testate giornalistiche e in generale a tutti, “tifosi moderati” e società compresi.

Abbiamo ritenuto che fosse il momento di mettere la squadra di fronte alle proprie responsabilità e ricordarle che un risultato diverso dalla vittoria del campionato non sarà tollerato. E soprattutto non saranno più tollerate prestazione imbarazzanti come quella di Lucca. Un’altra cosa che non ci è piaciuta del suddetto articolo (e non è la prima volta) è il cercare in maniera pretestuosa di dividere la curva dal resto della tifoseria. Di sottolineare come i tifosi di curva siano quasi marionette in mano della società e vengono usati per contestare i giocatori mentre gli altri vengono tenuti fuori dai cancelli. Insinuazioni vomitevoli che non riteniamo di commentare.  Da sempre e in ogni città le contestazioni sono opera dei gruppi di curva e non capiamo lo stupore per le dinamiche dell’incontro. L’unica risposta che riusciamo a darci è che c’è la volontà di creare l’ennesima polemica cercando di fare distinzioni e dividere la tifoseria.  Sia noi che i tifosi definiti “moderati” abbiamo in comune la passione per una squadra e il fatto che questa nostra passione la manteniamo di tasca nostra. Per noi non è un lavoro e non traiamo benefici economici dal tifare la nostra squadra di calcio. E soprattutto a tutti noi interessano le sorti solo e soltanto dell’Us Grosseto: non ci interessa sapere se nello spogliatoio del Montecatini esultano o la carriera della punta del Vorno. Forse perché a noi, a differenza di altri, da queste cose non entra in tasca niente.

La volata per la vittoria del campionato inizia domenica e facciamo un appello a tutti quelli con il sangue biancorosso nelle vene di essere presenti in maniera massiccia allo Zecchini. Cerchiamo di fare tutti la nostra parte: guardare la partita da casa non è la stessa e cosa e non è di nessun aiuto per la squadra. E se fosse per noi questa alternativa non sarebbe mai esistita. Il Grifone si tifa allo stadio!