Abbiamo trovato vergognoso, che si sia parlato di calcio dal “giorno dopo” la pandemia. Che tra rischi e problemi di ogni genere, ben più gravi, compresi i lutti, si siano sempre trovati lo spazio e la voglia per mettere di mezzo le esigenze delle società, dei calciatori, le immancabili telenovele economiche tra Lega e televisioni. Tutto questo mentre i negozi chiudevano e la gente faceva fatica, così come adesso, a mettere insieme il pranzo con la cena.
Il calcio, come gli altri sport, come tutto, prima o poi dovra ripartire. Che sia adesso, tra un mese o a settembre prima o poi dovrà ripartire ma chiediamo fortemente che le decisioni in merito alla ripartenza siano prese da chi di dovere e tenendo conto esclusivamente dell’emergenza sanitaria, e non per pressioni di altro tipo. E se, inizialmente, ripartirà senza pubblico, rispetteremo le misure di contenimento del contagio così come abbiamo fatto nel “lontano” pomeriggio di Pisa-Livorno, invitando i tifosi a non assembrarsi fuori dalla Curva. Crediamo che il sistema calcio abbia mancato di rispetto ai tifosi veri, considerandoli superflui, o danneggiandoli direttamente, innumerevoli volte. Non è questo il punto.
Il punto è che, terminata la situazione di emergenza, e la necessità, per salute pubblica, di rispettare determinate “norme”, si torni immediatamente alla situazione normale. Tutti in piedi, bandiere, stendardi, cori, e che non si utilizzino strumentalmente le paure delle persone, o la scusa del Covid, per assestare il colpo di grazia al movimento ultras, con manovre repressive e ulteriormente lesive delle libertà personali.
E’ un aspetto che ci interessa, che riguarda tutti: su questo siamo e saremo disposti a lottare, a far sentire la nostra voce. Chiederemo con forza, inoltre, qualora vengano disputate partite a porte chiuse, che ai diffidati venga sospesa la firma: assembrarsi in Questura per dimostrare che non si è allo Stadio, quando allo Stadio non può andare nessuno, sarebbe l’ultima e più crudele beffa.
I gruppi organizzati della Curva Nord Maurizio Alberti