FANCULO ALLA VAR, FANCULO ALLA LEGA CALCIO, FANCULO AL CALCIO MODERNO! NOI CONTINUIAMO A TIFARE!

La logica del Var e del metro arbitrale in genere è una logica sfuggente, per molti aspetti. Ha una base normativa che attinge da regolamenti ingarbugliati e fitti di eccezioni, ma finisce col prescindere spesso da essi in favore della suprema discrezionalità dell’arbitro. L’ausilio delle tecnologie può essere determinante in certi casi (vedi la goal line tecnology) ma del tutto fuorviante per altri, perché elimina o rende piuttosto flebile l’alibi dell’errore umano sul quale ha sempre poggiato l’arringa difensiva della federazione di fronte a sviste oggettive ed eclatanti e che noi continuiamo a ritenere ammissibile come per qualunque altro attore del calcio. Davanti ad un episodio palesemente mal giudicato da decine di persone coadiuvate dalle immagini televisive si fa più fatica ad escludere una matrice di malafede e ad innescare una spirale di polemiche pressoché infinita. Siamo consapevoli del fatto che fosse impossibile continuare a non avvalersi di strumenti in grado di individuare e correggere gli errori, già che esistono. Sarebbe stata piuttosto ottusa, come scelta. Ma poi questi strumenti vanno contestualizzati, limitati e regolamentati nel loro utilizzo, in maniera tale da renderli applicabili trasversalmente e non a discrezione. In questo senso ci riteniamo contrari allo spingere la tecnologia oltre i confini del buonsenso. Bloccare le partite e ritornare su episodi accaduti interi minuti prima, rendendo magari l’errore di uno (ammissibile) errore di tanti, ci sembra davvero troppo.

Questa è una considerazione tecnica che non ci compete, lo premettiamo. Ma che di fronte all’enormità di quanto successo nell’ultima gara casalinga non potevamo esimerci dal fare. Tuttavia continuiamo a sostenere con forza la posizione del “a ognuno il suo”. Abbiamo imprecato, abbiamo sofferto, abbiamo constatato una volta di più quanto il calcio dei potenti non ci annoveri tra le sua fila, e lo diciamo quasi con un certo orgoglio. Ma continuiamo ad avere un compito che esula tutto questo, ovvero quello di sostenere e spingere la squadra oltre qualunque tipo di difficoltà. Comprese le ingiustizie arbitrali.

Non è facile, lo riconosciamo. Essere del tutto impermeabili agli avvenimenti del campo prevede un livello di abnegazione davvero alto. Ma abbiamo il dovere di provarci. Cantare, battere le mani, alzare sciarpe e bandiere sempre, contro tutto e tutti. Abbandonare teorie complottiste e manie di persecuzione che non ci appartengono. Mostrarci fieri ed orgogliosi dei nostri colori oltre il risultato, oltre la categoria e oltre le logiche del calcio moderno. E i conti li faremo poi alla fine.

Su una cosa soltanto ci soffermeremo con assoluto sdegno.

Negare un gesto di commiato della squadra nei confronti di un ragazzo prematuramente scomparso, che per quella squadra fra l’altro ha sempre donato tempo ed energie illimitate, per questioni meramente economiche e televisive è stata la cosa più vomitevole cui abbiamo dovuto assistere in questo anno e mezzo di serie A.

Qui il velo pietoso nei confronti del sistema non lo vogliamo calare. Il nostro più sentito vaffanculo non ve lo toglie nessuno.

Curva Ovest Ferrara